BARI-1 milione e 200 mila euro. Tanto è costato anche per il 2015 il Bari International Film Festival, kermesse giunta alla sua sesta edizione e che, ogni anno, alimenta polemiche tra chi lo difende e chi la ritiene una manifestazione troppo costosa rispetto ai risultati che dà. Soprattutto se raffrontata ad altre della stessa portata, economica soprattutto. 70mila presenze a Bari annunciano dall’assessorato al Turismo per avvalorare la tesi della validità della manifestazione. Eppure il fermento dei grandi festival del cinema da tappeto rosso e traffico limitato in città non si avverte. Ecco perché c’è chi sostiene che si può realizzare il tutto anche a costi decisamente più contenuti, soprattutto per dare un segnale al territorio che forse, in questo momento, ha altre emergenze. Solo 100mila euro è il risparmio per il 2015 rispetto alle precedenti edizioni.
Perché al Bif&st tutto ha un costo: noleggio sale del Teatro Petruzzelli e del Cinema Galleria 130mila euro , servizi accessori e di riscaldamento del Teatro Margherita 70mila euro, servizio di assistenza e accompagnamento 35mila euro, promozione radiofonica per due reti di Roma e Bari 20mila euro, riprese di backstage 13mila euro, premi 7mila euro, affitto uffici di Roma e catering post-conferenza stampa di presentazione 4000 euro.
Gocce che creano un mare. Questa è solo un parte delle spese, perché il resto che non comprende ancora la lista di collaborazioni, arriverà a rendicontazione.
Come a giorni sarà affrontata un’altra spesa da parte dell’Apulia Film Commission: la ristrutturazione da 1 milione di euro dell’ex Palazzo del Mezzogiorno, nella Fiera del Levante di Bari, luogo candidato a diventare l’Apulia Film House.
Il primo aprile sarà la commissione esaminatrice a decidere quale offerta conviene di più. Quindi saranno i 4 componenti a scegliere l’offerta più conveniente, naturalmente incassando il relativo gettone da 250euro per il presidente e da 150 per gli altri membri, spese di trasferta escluse naturalmente.
