Politica

Berlusconi a Fitto: “Non superi l’1.3 per cento, entro 15 giorni dentro o fuori F.I.” ma Fitto: “Continui a sbagliare”

ROMA- “Sino a quando non sarà chiara la linea politica di Berlusconi è inutile partecipare alle sue riunioni “ . È più o meno questo Il pensiero espresso dall’Onorevole Roberto Marti, l’uomo più vicino a Raffaele Fitto, durante l’anteprima del nostro Tg. Logicamente non ci si aspettava la presenza del leader Pugliese in quanto non è parlamentare italiano, e la riunione era per i gruppi della camera e del Senato, ma neanche la fermezza del leader di Arcore.

Non solo un ultimatum ma anche un presagio del risultato di un ipotetico partito “Se Fitto se ne va e fa un suo partito arriva al massimo all’1,3%” ed ancora, forse stufo delle continue provocazioni malgrado avesse annunciato un’opposizione dura al governo Renzi, un vero e proprio ultimatum: “Una settimana, due al massimo e poi Fitto e i suoi devono decidere: o dentro o fuori“.  Berlusconi lancia un segnale chiaro probabilmente per far capire che il partito è nelle sue mani e tranquillizzare chi starebbe per cedere all’opposizione a lui a prescindere e poter anche decidere futuri scenari organizzativi nazionali e regionali in vista delle prossime elezioni amministrative.

Non tarda la risposta dell’ex Presidente della Regione Puglia: “Anzichè giocare con pseudosondaggi su di me, occupiamoci piuttosto dei risultati elettorali di FI, prima che sia troppo tardi. Te lo dico con amarezza, stai ancora una volta sbagliando tutto”, ed incalza “Vuoi cacciarci perché facciamo opposizione? Perché abbiamo avuto ragione sulle riforme, e, purtroppo, su tutto il resto? Perché troviamo surreale il passaggio in due giorni da ‘forza Renzi’ a ‘forza Salvini’? Tutti gli organi del partito sono oggi privi di legittimazione e si trovano in una condizione extrastatutaria” e sempre Fitto conferma l’iniziativa dei “Ricostruttori”, a partire dalla manifestazione nazionale del 21 febbraio. Botta e risposta al veleno che potrebbe concludersi entro una o due settimane, come chiestogli da Berlusconi, ma che potrebbe esser la strategia pugliese della fermezza per tenere unito un gruppo che da palazzo Grazioli sono certi si stia sgretolando.

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