Cronaca

Acqua alla diossina? Per Arpa “valori nei limiti”, ma le discariche restano

TIGGIANO- Le analisi dell’Arpa restituiscono, almeno in parte, tranquillità: non c’è diossina oltre i limiti di legge nei campioni di acqua prelevati in quattro pozzi intorno alla discarica tal quale di Alessano. Le analisi commissionate dal Comune di Tiggiano, che ha feudo confinante, ad un laboratorio privato di Lecce avevano portato a galla la presenza preoccupante di sostanza cancerogena nella falda di contrada Matine. Era il mese di aprile e dopo quell’allarme l’Agenzia regionale per l’ambiente ha deciso di ripetere gli esami. Nonostante la schiarita, però, il nodo principale resta: non c’è bonifica per quei rifiuti, che, come accertato dalle indagini della Procura di Lecce, non sono solo solidi urbani, ma anche di naturale industriale. L’area, la stessa su cui è previsto il passaggio della futura statale 275, è attualmente ancora sotto sequestro, dopo i sigilli apposti il 3 aprile scorso dalla Guardia di Finanza.

Ciò che è certo, adesso, è che il responso del laboratorio microinquinanti di Taranto corregge il tiro, ma lascia qualche perplessità. I valori riscontrati in due pozzi nelle immediate vicinanze del sito dicono che la presenza di diossina è minima, pari a 0,04 picogrammi per millilitro a fronte dei 4 previsti come soglia di allerta dalla legge. Cento volte in meno rispetto ai 3,99 riportati nelle precedenti analisi fornite al Comune di Tiggiano. Le perplessità, tuttavia, si diceva, non mancano.

Innanzitutto perché, al contrario di come rilevato dal laboratorio privato, la presenza di diossina aumenta allontanandosi dalla discarica di contrada Matine, tant’è che nell’ultimo pozzo ispezionato a 2 chilometri di distanza il valore riscontrato da Arpa è stato di 0,12 picogrammi, il triplo.

E poi il parametro della diossina è l’unico a discostarsi dai precedenti certificati di laboratorio, mentre sui restanti inquinanti (cromo, zinco, etc.) la corrispondenza è pressocché simile.  Dunque, che fare? Di sicuro si attendono le controdeduzioni, ma si medita anche di ottenere altri riscontri attraverso prelievi di campioni di terreno.  Per le caratterizzazioni, invece, si attende ancora.

Le indagini sono in corso e appare certo che non ci sarà dissequestro fino a quando non sarà assegnato l’onere della bonifica. L’area è privata, ma venne utilizzata dal Comune di Alessano e da altri dieci municipi del Basso Salento per conferire la spazzatura delle civili abitazioni fino agli inizi degli anni ’90. Lì, però, ci sono finiti anche scarti industriali. Inoltre, il giorno prima degli scavi ordinati dal pm Elsa Valeria Mignone, l’Anas è entrata in possesso del sito ai fini della realizzazione del cantiere della 275. Ed è questo il groviglio più intricato da sciogliere.

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