CronacaPolitica

L’ultimo giorno del Consiglio Provinciale, tra ricordi e commemorazioni

LECCE- Tutti a casa. Il clima è funereo, ma si fa finta di niente. L’ultimo Consiglio Provinciale che conclude il suo mandato elettivo, per ricordare l’importanza che ha avuto l’ente coordinatore, poi tutti a casa. E’ la fine di un’epoca: un percorso importante, cominciato nel 1951, con la legge De Gasperi, grazie al lavoro del primo presidente della Provincia leccese, il senatore Caroli a cui è stato dedicato un busto.

Al senatore De Giuseppe, durante la cerimonia di svelamento del busto è toccato il compito di ricordare la storia di un ente che “rendeva centrale il territorio con il suo ruolo di coordinamento”. “La giunta Caroli si trovò una provincia con solo due strade asfaltate, poche scuole e 4 ospedali, ma uno solo efficiente – ha ricordato il senatore – e comincio un percorso di sviluppo che poi tutti gli altri presidenti hanno seguito”. Durante la riunione i toni si fanno più aspri, colmi di amarezza.

“E’ un epilogo oscuro e triste per un paese che perde un altro pezzo di democrazia – tuona Giorgio Primiceri, presidente del Consiglio – si fanno riforme a ogni costo, non per migliorare”. Il capogruppo di Forza Italia, Biagio Ciardo, in una lunga riflessione elogia il ruolo di un ente che ha fatto crescere servizi e cultura.

Il presidente Gabellone prova ad essere propositivo e immagina che si possa puntare a una riforma costituzionale che eviti la marginalizzazione dei territori. Vince, però, la rassegnazione, il senso di impotenza.

In aula il Movimento Regione Salento, che ha esposto i suoi cartelli: ancora una volta avvertono che i provvedimenti governativi rischiano la marginalizzazione del Salento, un territorio che rispetto a Bari città metropolitana, rischia di essere di serie B. Ancora una volta l’auspicio dei militanti del Movimento è che Renzi non abbandoni il territorio a una desertificazione istituzionale e punti sulla riforma che la Società Geografica Italiana ha elaborato: 36 regioni capaci di essere vicine al cittadino anche fisicamente. 

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