Cronaca

Massacro Porto Cesareo, arrestato l’ex compagno della nipote. E’ di Manduria

PORTO CESAREO- Non immaginava di trovarli in casa a quell’ora. Sapeva che Luigi Ferrari 54 anni, e sua moglie, Antonella Parente, 55, erano soliti uscire presto. E invece, dopo aver fatto irruzione nell’abitazione di Via Vespucci, a Porto Cesareo, se li è trovati di fronte. Vincenzo Tarantino, 51enne, originario di Manduria, li conosceva bene. Erano gli zii della sua ex compagna.
Ucciderli non era il suo obiettivo. Voleva solo rubare in casa, per vendicarsi di un torto subito, diciamo così. Covava nei loro confronti, in particolare nei confronti della donna, un forte rancore. Secondo lui era stata la zia a convincere la nipote a lasciare quel compagno dalle abitudini discutibili. Anche se avevano avuto da poco una bimba. Non era un mistero, in paese, che Tarantino facesse uso di droga e che fosse un violento. Lo scorso 13 maggio la relazione era stata troncata. Non senza strascichi.

In diverse occasione il 51enne avrebbe importunato la donna, finita nel mirino di piccoli dispetti, ma nulla che facesse presagire il peggio. Il piano per rubare la cassaforte e tutto il suo contenuto, è fallito appena si è reso conto che marito e moglie erano ancora in camera da letto.  Preso alla sprovvista li ha aggrediti con martello e scalpello, ferendoli a morte e abbandonandoli in una pozza di sangue. Una vera e propria mattanza. Poi ha avuto tutto il tempo di sradicare la cassaforte a muro e di fuggire via.

I Carabinieri del Reparto Operativo di Lecce, diretti dal Col. Saverio Lombardi, gli uomini del Nucleo Investigativo, agli ordini del Cap. Biagio Marro ed i colleghi della Compagnia di Campi Salentina, diretti dal Magg. Nicola Fasciano, coordinati dal magistrato inquirente, Giuseppe Capoccia hanno risolto il caso in poche ore.

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Tarantino è stato fermato poche ore dopo il barbaro assassinio. Era a bordo di un’auto, vicino ad un Bar alla periferia di Torre Lapillo. Alloggiava in un Bed and Breakfast ad Avetrana. Nella sua stanza gli investigatori hanno recuperato anche alcuni vestiti, messi a lavare nel lavandino, nel tentativo di eliminare le tracce del terribile omicidio appena commesso.

Ad incastrarlo anche alcuni graffi sul petto, rimediati nella colluttazione con una delle vittime. Fondamentali le dichiarazioni di un amico a cui Tarantino aveva confidato, nei giorni scorsi, l’intenzione di vendicarsi. L’uomo risponde di duplice omicidio aggravato dall’efferatezza e dai futili motivi.

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Avrebbe agito da solo. Nell’abitazione di via Vespucci ci sono solo le sue tracce. Ma le indagini proseguono per chiarire ulteriormente la dinamica dei fatti. Nelle scorse ore, a Porto Cesareo, c’è stato anche il sopralluogo da parte dei Ris di Roma.

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