Politica

Europee, “Nessuna certezza fino all’ufficializzazione delle liste”

LECCE- Fitto capolista per le europee nel collegio sud? Francesco Bruni, fittiano doc, non si sbilancia. Il motivo è semplice: è vero che nell’ultimo colloquio il leader maximo ha dato il via libera alla possibilità di fare una deroga al divieto di candidature per i parlamentari, ma è anche vero che i colpi di scena sono sempre possibili.

L’eccezione fatta solo per Fitto sta scatenando i malumori di alcuni big del partito e il cerchio magico berlusconiano continua a mettere in guardia il capo: la sfida a distanza tra Toti e Fitto avrebbe l’inquietante sapore di primarie interne. Ecco perché il senatore salentino dagli studi di Open non dà nulla per scontato finché non saranno fatte le liste. Berlusconi, quando non è proprio con le spalle al muro, fa sempre di testa sua: lo si è visto con l’ufficio di presidenza, che tarda ad arrivare per privilegiare la ‘soluzione liquida’ dei comitati. “C’è anche un’altra certezza: nel caso Fitto non dovesse essere accontentato, non ci sarà nessuna ‘Forza Puglia’, in campo c’è già la Puglia Prima di Tutto, che ha dato risultati eccellenti” – chiosa il senatore Bruni.

Raffaele Baldassarre da poco eletto dalla Commissione giuridica all’unanimità, Osservatore per il Parlamento europeo presso l’Accademia di diritto europeo, ha cercato in ogni modo di convincere Berlusconi sull’opportunità della candidatura del leader salentino per vincere la sfida pugliese con Emiliano. Tutto sembrava andare per il verso giusto, ma a Roma le cose si complicano. Tra l’altro, c’è da capire se ci sarà in campo una delle figlie di Berlusconi.

Ieri, in Open c’è stato un piccolo assaggio dei temi principali della campagna elettorale per le europee: Fabio Rampelli, coordinatore nazionale dei Fratelli d’Italia, in visita a Lecce probabilmente per preparare la sua candidatura nel collegio sud, non ha problemi nel dire che di fronte all’Europa dell’austerità e dei tecnocrati è meglio prepararsi a fare le valigie. Il deputato del partito della Meloni è stato sanzionato con 10 giorni di sospensione per aver esposto il cartello con la scritta “corrotti” in Parlamento: un dissenso gridato contro il decreto bankitalia. Tutti d’accordo sulla necessità di un’Europa dei popoli.

Sergio Blasi, rinfaccia l’assenza di un progetto di crescita, dal livello nazionale a quello europeo e poi annuncia che non si candiderà alle Europee. A Emiliano regala una frase che dice tutto sui suoi rapporti con il vertice regionale e che contiene una dura critica alle troppe candidature del segretario regionale. L’incontro tra l’ex segretario e il nuovo non c’è stato: il dissenso cova sotto le ceneri. 

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