Cronaca

La Regione revoca i finanziamenti: 15 scuole a secco

BARI- La Regione Puglia lascia a secco 15 scuole del Salento, revocando finanziamenti per 5.282.444 euro. Una decisione clamorosa, soprattutto perché ha a che fare con la messa in sicurezza delle scuole. È frutto della revisione della graduatoria unica degli interventi presentati dagli enti locali proprietari di edifici scolastici per il loro adeguamento, ristrutturazione e manutenzione straordinaria, con particolare riferimento a quelli in cui è stata censita la presenza di amianto. Sono state apportate correzioni di errori materiali e modifiche in autotutela alla graduatoria da parte del Servizio Scuola Università e Ricerca.

Ed è per questo che il 16 gennaio, tramite il bollettino ufficiale regionale, è arrivata la doccia fredda. Anzi, gelida. Per un buon numero di comuni. Nel Leccese, San Pietro in Lama, che aveva presentato un progetto da 112mila euro per la scuola secondaria di primo grado; Montesano Salentino, dove sono stati bocciati i due progetti della scuola media e della primaria di via Risorgimento; Caprarica di Lecce, che deve rinunciare all’importo più sostanzioso, quasi un milione di euro.

Ci sono poi Spongano, che per la primaria De Amicis aveva chiesto 500mila euro; Galatina con i suoi 282mila euro per la primaria Martinez; Sannicola, che dovrà dire addio a 850mila euro per la media di viale degli studenti; Sanarica, che dovrà riununciare a 351mila euro per la scuola dell’infanzia. San Cesario, poi, ha ricevuto la scoppola più sonora, visto che, per carenza della documentazione allegata, si vede revocare tutti i finanziamenti per le due scuole dell’Infanzia Nicholas Green e Giovanni Battista De Giorgi, oltre che per la primaria Saponaro.

Nel Brindisno, passo indietro per i Comuni di Latiano e Villa Castelli. Avevano chiesto un contributo per l’adeguamento, il primo, della primaria Bartolo Longo, per 250mila euro, e, il secondo, 152mila euro per messa a norma della scuola media. Nel Tarantino, fuori dai giochi Monteparano e Faggiano. Quest’ultimo dovrà dimenticare i 730mila euro prima attribuiti.

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