Cronaca

Primarie Pd: tutto pronto per a sfida nazionale. Parto difficile per la segeteria leccese

LECCE- La nuova segreteria provinciale tarda a nascere: è un parto difficile, perché Piconese tenta di ricomporre almeno una parte dell’area cuperliana devastata dai veleni delle primarie. Anche se Luciano Marrocco si affretta a smentire un possibile patto, l’abboccamento tra il nuovo segretario provinciale Pd e Vincenzo Toma c’è stato. Piconese è disposto ad accogliere l’ex candidato alla segreteria per farne il suo vice, ma ci sarebbero due vice: il secondo sarebbe Gabriele Abaterusso, giovane vicesindaco di Patù.

Poi potrebbero essere inseriti i giovani Pierluigi Bianco e Luciano Marrocco, insieme a uomini della vecchia guardia come Cosimo Durante e Pippi Nocera.

Insomma, il segretario provinciale è disposto ad allargare le alleanze, perché sa che, in condizioni di difficoltà e di sofferenza finanziaria, è meglio non avere troppi avversari: il partito ha bisogno di unità. Gli uomini della mozione Toma, però, cercano di dettare le loro condizioni: nelle prossime ore consegneranno al segretario un documento basato su dieci punti, in cui si chiede di mettere al centro la politica e lasciasi alle spalle veti e personalismi. Però, loro un veto lo mettono su Gabriele Abaterusso. Gli aderenti alla mozione Toma vogliono poter contare nella nuova segreteria e non sono disposti a condividere il posto di numero due con il vicesindaco di Patù. Non sarà facile convincere Piconese a voltare le spalle a chi lo ha sostenuto.

Intanto, Pd è pronto per l’ultima settimana di campagna elettorale prima della scelta del nuovo segretario nazionale. Tra i cuperliani salentini c’è il timore che la Puglia finisca nelle mani dei renziani: Lecce è l’unica roccaforte che dovrebbe reggere. La scelta del nuovo segretario sarà determinante: Renzi usa parole che piacciono anche alla destra, Cùperlo cita Krugman e chiede politiche espansive, condannando l’austerity e il precariato, Civati è l’outsider su cui punta una certa sinistra insoddisfatta. Se il sindaco di Firenze dovesse vincere, per Letta sarà la fine. Il risultato dell’ otto dicembre sarà determinante anche per la corsa alla segreteria regionale di marzo, dove Blasi punta a una ricandidatura, pur avendo perso consensi: il suo atteggiamento di neutralità è stato da molti interpretato come ignavia.

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