CASAMASSELLA (LE) – ‘Pinti’ o ‘a fiocco’, macramè e filati di una volta, fibre e colori naturali e poi tinture vegetali, che diventano tappeti, arazzi, coperte, sciarpe di cashmere. C’è una sapienza antica che ritorna a Casamassella, dopo essere quasi completamente scomparsa in tutto il Salento.
E si attualizza, di nuovo, tra le mani delle nuove 15 donne che impareranno a custodire l’arte della tessitura, con il corso promosso dalla Fondazione ‘Le Costantine’.
Sono state più del doppio le domande presentate, soprattutto da donne in situazione di disagio sociale e iscritte negli elenchi dei ‘Centri per l’Impiego’ del Salento. Un’opportunità da cogliere, per reinventare se stesse e il territorio, puntando sulla qualità.
Con 600 ore di corso, diviso in 4 moduli, il laboratorio di tessitura ‘Cantando e amando’, continuerà a rinnovare la tradizione artigianale tutta al femminile e che a Casamassella, nell’hinterland di Otranto, ha trovato la sua casa di elezione, grazie alla Fondazione nata nel 1982 su impulso di Giulia e Lucia Starace e Lucia De Viti De Marco.
Oggi la nuova sfida, far diventare vera economia, vera occupazione, quella conoscenza.
La formazione, quindi, diventa il fulcro del recupero del mestiere, ma anche del rilancio, sotto nuova luce. Gli investitori che arrivano a ‘Le Costantine’, dal Giappone al resto d’Italia e d’Europa, dicono che sì, è proprio questa la strada da percorrere.