BRINDISI- Tre colpi di pistola alla testa: è stato ucciso così un 19enne brindisino, Giampiero Carvone, vittima di un agguato che gli è stato teso sotto casa.
È accaduto nella notte intorno alle 3 in via Tevere, al rione Perrino, di fronte al portone del civico 19, tra i palazzoni del quartiere popolare. E’ stato il padre del ragazzo a udire gli spari e a capire che qualcosa di grave stava accadendo: ha trovato il figlio riverso a terra in una pozza di sangue, già privo di coscienza. Il ragazzo è stato trasportato ancora in vita presso l’ospedale Perrino di Brindisi, dove poche ore dopo è deceduto dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico.
Indagini sono in corso da parte della Squadra mobile. Carvone, che ha frequentato l’Istituto professionale De Marco a Brindisi, aveva avuto precedenti con la giustizia, per furto: a giugno era stato arrestato dopo un inseguimento a bordo di uno scooter risultato rubato. Da minorenne, inoltre, aveva scontato alcuni mesi in una comunità.
Nessuna ipotesi è esclusa e la pista dei contrasti in seno alla criminalità nel quartiere pare essere la più accreditata. Probabilmente il giovane, secondo alcuni ben informati fin troppo autonomo, potrebbe aver dato fastidio ai boss della zona, contribuendo ad attirare sul rione Perrino l’attenzione delle forze dell’ordine. Supposizioni, al momento. Di certo c’è che si è sparato per uccidere, senza equivoci: chi ha agito ha puntato alla testa del 19enne, senza lasciargli possibilità di scampo. Il pm di turno Raffaele Casto nelle prossime ore disporrà l’autopsia e servirà anche a chiarire se a premere il grilletto è stata una sola o più persone.
La Scientifica ha rilevato segni dei colpi di arma da fuoco in due punti della carrozzeria e sul vetro di una Mercedes parcheggiata di fronte il luogo dell’agguato ed è stato scheggiato anche il vetro del portone di ingresso del condominio.