Politica

Volano gli stracci tra la Lezzi ed Emiliano. Lei: “Fai pagliacciate”, lui: “Dimettiti”

BARI – L’intento era quello di ragionare sul destino dei due progetti che a Brindisi dovrebbero permettere la realizzazione del collegamento tra aeroporto e stazioni ferroviarie delle principali città del Salento. Ma l’incontro tra il ministro per il Sud, Barbara Lezzi e il governatore Michele Emiliano, sfocia in una bagarre del tutto inattesa, fra l’altro sotto gli occhi dei giornalisti.

Dopo il vertice a porte chiuse la stampa è stata ammessa per fare delle domande. La prima ha riguardato il gasdotto Tap ed è a quel punto che il ministro ha iniziato a lanciare bordate alla Regione: “Io ritengo – ha esordito la Lezzi – che sia stata una bella sceneggiata, da parte del presidente Emiliano, telefonare ad Alessandro Di Battista perché è a molti chilometri da qui e non è al governo. Ho anche letto – ha proseguito piccata –  che il presidente Emiliano ha detto che, secondo me, non c’è niente da fare per Tap. Io non l’ho mai detto. Noi stiamo lavorando per bloccare l’opera, non siamo per il meno peggio. In campagna elettorale – ha aggiunto – a Melendugno, c’è un video, tirate fuori anche questo come avete fatto con gli altri, in cui dico che non abbiamo la bacchetta magica e che sarebbe stato complesso. Noi siamo al governo da 45 giorni, quello scempio l’ha voluto tutto il Partito democratico con la complicità di Liberi e Uguali che allora ha votato abbassando la testa e che adesso fa interrogazioni”.

A quel punto la ministra si è alzata ed è andata via. Ed Emiliano, ha risposto: “Evidentemente – ha detto il governatore – aveva già intenzione di fare questa sceneggiata intollerabile che ha portato offesa alla Regione Puglia perché non posso replicare in sede politica ad un ministro che dovrebbe venire qui solo per lavorare. Presenterò al presidente del Coniglio le lamentele per questo evento che considero fuori da ogni considerazione”.

Alla notizia della imminente telefonata al premier Conte, la Lezzi è ritornata e i toni si sono alzati: “Le ricordo ministro che lei è a casa della Regione Puglia – ha incalzato Emiliano – e a casa dei pugliesi. Si comporti in modo adeguato al rispetto che si deve avere nei confronti dei pugliesi che l’hanno invitata per lavorare e non per fare polemica”.

“Io non mi turbo affatto, figuriamoci se due fischi mi possono turbare – ha replicato la Lezzi -. Io sono turbata dalla scostumatezza istituzionale del governatore Emiliano che anziché interloquire con i ministri di questo governo, dal quale ha avuto massima disponibilità già dai primi giorni, è andato a richiamare una persona che non c’entra nulla e che non può dargli alcuna risposta e ha preferito bypassare i ministri per propinare la solita cosa del cambio di approdo o queste fantasmagoriche riconversioni di Cerano e dell’Ilva”. Dunque, ha abbandonato la sala.

“La cosa più grave – ha concluso Emiliano – è che ha smentito il presidente della Repubblica. Un ministro che smentisce un presidente della Repubblica che in visita ufficiale conferma la realizzazione dell’opera, si deve dimettere”.

Spetterà, probabilmente, al premier Conte, ora, fare da mediatore per risolvere la questione.

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