LECCE- Ad aggiudicarsi il primo premio è stato un ragazzo del Liceo Banzi di Lecce, Francesco Candido. Ma qui, oggi, vincono tutti. Vince lo sport, vince il giornalismo, vince il ricordo di un grande professionista scomparso prematuramente per mano di delinquenti.
Si è svolta in mattinata la cerimonia della decima edizione del premio “Giornalista per un giorno” in nome di Sergio Vantaggiato, che ha visto sul palco anche il figlio Martino. Al concorso hanno partecipato diversi studenti delle Scuole Superiori della provincia di Lecce, che sono stati impegnati nella scrittura di articoli sul mondo dello sport, valutati da una speciale Commissione composta da Toti Gentile (giornalista), Carmelo Guido (colonnello E.I.), Ludovico Malorgio (giornalista), Angelo Sabia (giornalista), Antonio Vantaggiato (docente di lettere) fratello del compianto Sergio,
Il premio nasce quindi in memoria di Sergio e porta il suo nome. Sono passati 11 anni infatti dalla scomparsa del nostro collega, giornalista sportivo di TeleRama, morto in una stazione della metropolitana di Parigi, ucciso da scippatori rimasti senza volto. Una drammatica scomparsa che ha lasciato un vuoto immenso insieme al ricordo di un grande uomo vicino soprattutto ai ragazzi, così come lo ricorda il fratello Antonio. “Dal primo giorno in cui varcò la soglia di Telerama –afferma l’editore Paolo Pagliaro– nel 1991 capimmo subito che oltre ad avere un grande talento e una serietà da grande professionista, aveva delle doti umane uniche. Lui ha scritto una pagina importante della nostra televisione , per l’U.S. Lecce, dell’informazione sportiva locale e rimarrà per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto. Lui amava fare il suo lavoro, non esistevano orari o giorni, lui amava parlare e scrivere di calcio, del suo Lecce e con questo approccio ci ha regalato la sua cronaca semplice, rigorosa, impeccabile, appassionata. Insostituibile… e inimitabile. Per questo motivo -conclude- ho invitato i ragazzi a studiare, a rivedere Sergio nei tanti documenti che ci sono, e approfondire il vero concetto di passione per il mestiere più bello del mondo, e meglio di Sergio nessuno può trasferirgli quei valori”.