Cronaca

Furto d’identità, truffatore seriale tradito dalla posta

SAN VITO DEI NORMANNI – Un furto d’identità in piena regola ai danni di due persone risultate domiciliate a San Vito dei Normanni. In carcere finisce Cosimo Salvatore Maiorano, 30 anni, di Ostuni, già noto alle forze dell’ordine. Almeno 62 le truffe accertate dai carabinieri della stazione di San Vito, delegati alle indagini dal pm Francesco Carluccio: hanno toccato almeno 12 regioni italiane, dalla Sardegna alla Liguria, dalla Puglia al Friuli, passando per Piemonte, Lombardia, Marche, Sicilia, Emilia Romagna, Calabria, Abruzzo, Lazio. È così che il giovane ostunese, tra luglio 2015 e settembre 2016, avrebbe incassato 14.644,50 euro.Il suo modus operandi sempre lo stesso: prima la pubblicazione degli annunci di vendita a prezzi stracciati di costosi smartphones e svariati prodotti tecnologici sulle piattaforme e – commerce quali “Ebay”, “Subito” o, talvolta, anche tramite Facebook, utilizzando falsi profili utente, sim e carte post pay. Poi, l’acquisto da parte delle vittime, attratte dai prezzi altamente convenienti: gli importi venivano versati senza mai ricevere la merce. Le transazioni venivano fatte su carte post pay risultate intestate a Claudio Pedrotti e Paola Agostini, nomi di ignari cittadini del nord Italia ai quali il truffatore aveva intestato ben 17 carte ricaricabili attivate online sul sito di Poste Italiane. Per rendere il tutto più veritiero, secondo gli investigatori, Maiorano si era preoccupato addirittura di apporre i nomi dei due, a cui avrebbe rubato l’identità, sulla cassetta postale in disuso corrispondente alla residenza fasulla indicata: “viale della Libertà”, a San Vito, nome poi dato anche all’indagine. Lo avrebbe fatto per non generare sospetti nei postini giunti lì per la consegna. E c’era Maiorano ad attendere, in effetti, ogni volta, il postino, al piano terra dell’edificio, presentandosi come Claudio Pedrotti e fornendo un’ utenza telefonica per essere più facilmente raggiungibile per le successive spedizioni. Ed è stato questo il suo passo falso, ciò che ha aiutato i militari ad arrivare a lui. Nella sua abitazione, a conferma dei sospetti, sono state rinvenute le sim card utilizzate, nonché sedici post pay su cui erano confluiti gli illeciti profitti.

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