LECCE- Nel primo mese dell’anno, in provincia di Lecce sono state autorizzate 56.450 ore di cassa integrazione con una flessione del 68,2% rispetto a dicembre 2016. Questi sono i dati Inps, elaborati nel 1° Rapporto 2017 della Uil – Servizio Politiche del Lavoro . Flessioni altrettanto importanti si sono registrate anche nelle altre province di Brindisi (-78,5%) e Taranto (-9,7%). Nel solo mese di gennaio, l’ammortizzatore sociale ha salvaguardato oltre 20mila posti di lavoro in Puglia, di cui circa 4mila nella provincia di Lecce.
“Non ci sorprendono affatto gli ultimi dati sulla cassa integrazione”, commenta il segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto, ma è anche vero che non va sottovalutato, sotto il profilo occupazionale, l’impatto dell’aumento del costo della cig straordinaria e dell’abolizione dell’indennità di mobilità in caso di licenziamenti collettivi, che dal 1° gennaio di quest’anno, è stata sostituita con la Naspi. Pertanto, conclude Giannetto, “la nostra preoccupazione è che il minor costo del licenziamento e l’aumento del costo della cigs, potrebbe rischiare di produrre un ulteriore aumento della disoccupazione in particolar modo sul nostro territorio, già vessato dalle numerose vertenze in atto”.