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“Spending review del Governo Monti illegittima”: al Comune rientrano 7,5 milioni di euro

LECCE- Nelle casse di Palazzo Carafa, sono pronti a rientrare 7,5 milioni di euro, fondi che il Comune di Lecce non ha potuto incassare, 1,5 milioni all’anno dal 2012 ad oggi, a causa dei tagli imposti dalla spending review. Quella manovra, adottata dal governo Monti nel luglio 2012, è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.
Per competenza, a questa era passato il ricorso al Tar presentato contro il governo dalla città di Lecce, difesa dall’avvocato Gianluigi Pellegrino. La Consulta, che si è espressa con sentenza lunedì, dunque, ha bocciato i criteri introdotti per il riparto di tagli ai Comuni. Venne prevista una sforbiciata «incrementale», che per il solo 2013 valeva 2,2 miliardi. L’alt della Corte è arrivato perché il governo non ha coinvolto gli enti locali, violando l’articolo 119 della Costituzione: “Nessun dubbio – è scritto nel provvedimento – che le politiche statali di riduzione delle spese pubbliche possano incidere anche sull’autonomia finanziaria degli enti territoriali. Tuttavia tale incidenza deve essere “mitigata”, attraverso la garanzia del coinvolgimento degli enti nella fase di distribuzione del sacrificio e nella decisione sulle relative dimensioni quantitative, e non può essere tale da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni degli enti in questione”.Lecce esulta. Il Comune era vicino a trovare un accordo con il governo, ma il verdetto della Consulta è arrivato prima.

“Sarebbe sin troppo semplice dire ora “l’avevamo detto” – commenta il sindaco di Lecce, Paolo Perrone -. Ma la sentenza non fa altro che certificare la bontà del nostro operato. Non eravamo visionari. Tutt’altro”. Secondo Perrone, quello introdotto dal governo Monti è “un meccanismo che ha avuto effetti devastanti sulle casse dei Comuni e sulle tasche dei cittadini. Basti pensare che tra le voci considerate dai calcoli per determinare i tagli, i tecnici considerarono oltre alle spese per il funzionamento della macchina pubblica anche quelle sostenute per i servizi, come i contratti per trasporto locale e gestione dei rifiuti. Paradossalmente è accaduto che i Comuni che hanno offerto più servizi siano stati maggiormente penalizzati rispetto ad altri. Per tutte queste ragioni ora come Amministrazione di Lecce chiediamo al Governo di rivedere quel taglio che illegittimamente ci venne attribuito’”. Poi, la stilettata politica: “Purtroppo – dice Perrone – dobbiamo annotare di aver fatto una battaglia in perfetta solitudine, tra i Comuni e all’interno della stessa Amministrazione: l’opposizione di centrosinistra invece di accompagnare la nostra legittima azione ha preferito dileggiare la nostra iniziativa continuando a rimarcare le difficoltà economico-finanziarie dell’Ente ‘dimenticando’ dolosamente che le difficoltà di bilancio erano legate anche ai tagli che oggi la Consulta ha ritenuto essere illegittimi”.

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