LECCE- Per il momento portano a casa una vittoria gli inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica del comune di Lecce. Il canone di affitto resterà invariato, almeno fino al 10 giugno, data in cui gli uffici diranno la propria dopo le verifiche richieste in commissione controllo dal presidente Antonio Rotundo e dall’avv. Carlo Mignone, in rappresentanza degli assegnatari. “Se risulteranno fondate le osservazioni degli assegnatari sui canoni aggiornati -ha spiegato Rotundo- credo che il Comune debba impegnarsi a fare le dovute verifiche ed intanto sospenderne il pagamento. Si apre dunque il confronto di merito sui criteri attraverso cui l’ufficio casa del Comune ha determinato gli adeguamenti notificati in questi giorni alle famiglie affittuarie per dare una risposta alle preoccupazione di chi, in alcuni casi, si è visto triplicare il costo dell’affitto dell’alloggio. In commissione è stato chiesto all’Amministrazione comunale di verificare se sia stata esattamente applicata la normativa che disciplina la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi ERP.
In particolare i punti da approfondire sono quelli relativi alla “vetustà” degli alloggi e quello riguardante il “costo base di produzione”. Nella definizione del costo base per determinare il canone di affitto, non possono risultare “nuovi”, come fossero degli anni ’90, appartamenti che in realtà sono del 1983 e che, nel ’90, hanno subito solo un piccolo intervento di restauro.
E ancora, Rotundo spiega: “Gli uffici comunali hanno applicato la la legge nazionale sull’ equocanone, mentre secondo me bisogna applicare quella regionale, come fanno i 5 ex Istituti autonomi case popolari di Puglia”. Con l’impegno di M.Luisa De Salvo, responsabile del settore casa, tutto sarà verificato. Fino ad allora, ogni famiglia dovrà versare quanto pagato finora.
