CronacaEconomia

Acqua, salatissima: tariffe pugliesi alle stelle. A Lecce si disperde il 46 per cento

BARI- I pugliesi bevono acqua dal costo salatissimo, pagando una tariffa annuale di 435 euro, molto al di là rispetto alla media nazionale di 376. E continuano a sborsare ogni anno di più: si è registrato il +45,5 per cento tra il 2007 e il 2015, il +5,6 solo rispetto al 2014.

Il dato ancora più inquietante è quello relativo alla dispersione idrica: Lecce perde per strada il 46 per cento dell’acqua immessa nelle tubature ed è seconda solo a Bari, che ne perde il 51 per cento. Dati importanti, che pure dicono di un parziale recupero: nove anni fa, nel Leccese, si disperdeva il 55 per cento della risorsa. A Brindisi, le condotte bucate fanno scivolare via il 37 per cento dell’acqua, mentre a Taranto la situazione precipita: nel 2007, la dispersione era l 18 per cento. Ora al 39.  A fornire i numeri è l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che per  l’undicesimo anno consecutivo ha analizzato i costi sostenuti dai cittadini per il servizio idrico integrato nel corso del 2015.

La Puglia è tra le regioni in cui l’acqua si paga a peso d’oro: è quinta nella classifica nazionale, dopo Toscana, Marche, Umbria, Emilia Romagna.Il trend, dunque, è assolutamente ascendente, per quanto al momento lontano dalle cifre da capogiro dei capoluoghi di provincia più cari, come Grosseto e Siena con 663 euro e Livorno con 628 euro. Le tariffe pugliesi, però, sono anni luce più onerose di quelle delle città meno costose, come Isernia, dove in media all’anno si pagano 117 euro, e Milano con i suoi 140 euro.

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