BARI- Sul caso la Direzione Generale della Asl Lecce e la Regione Puglia hanno già relazionato allo stesso Ministero della Salute, specificando che i tempi di urgenza per l’esecuzione di esami diagnostici su pazienti oncologici vengono sempre rispettati.
La paziente in questione ha accettato solo la data del 20 ottobre 2017, sulla scorta di un riferito e non approfondito episodio allergico, non considerando che, tra le date e le strutture disponibili, c’era anche l’ospedale di Copertino dove viene garantita h24 la presenza dell’anestesista. E comunque, la paziente è tornata in ospedale il 4 marzo e ha discusso il suo caso particolare con il direttore dell’Unità operativa di Radiologia che ha preso in carico la paziente facendole eseguire una risonanza magnetica (al posto della Tac, proprio per il riferito caso allergico) il giorno 8 marzo.
“Dunque da quanto riferito sull’accaduto dalla Direzione della Asl di Lecce e considerando le date utili per l’esecuzione dell’esame, i tempi di attesa su casi urgenti vengono rispettati – dice Giovanni Gorgoni, Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia –
“Il caso della signora era stato risolto ancor prima del clamore mediatico – dice Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia – con gli strumenti, la prassi e le regole di un sistema sanitario che certo necessita di nuova forza lavoro e forse in alcuni casi di miglioramento organizzativo, ma che sicuramente è in grado di rispettare le esigenze del malato,”.