CronacaPolitica

Gli artisti boicottano Tap, la partita politica s’arroventa

LECCE-   La “disobbedienza artistica”, com’è stata chiamata, ha dato i suoi frutti: la campagna di sponsorizzazioni di Tap si sgonfia, perde pezzi, paradossalmente si trasforma in un boomerang per l’immagine della multinazionale del gas. A mettere l’ultimo punto e a capo è stato Roy Paci, che aveva annunciato la sua indisponibilità a partecipare a Birra&Sound a Leverano in quanto sostenuta economicamente da Tap, che si difende: “Al contrario di quanto dichiarato dagli organizzatori, non sono stati loro a rinunciare al sostegno di TAP, ma è stata TAP ad annullare la sponsorizzazione per evitare che le polemiche sviluppatesi e le prese di posizione di alcuni artisti che dovrebbero partecipare alla manifestazione mettessero a rischio l’evento stesso”.

Poi, alza il tiro: “Contro i responsabili di eventi che avevano accettato o perfino, in molti casi, richiesto, la sponsorizzazione, si è scatenato un vero e proprio assalto squadristico, che ha creato un clima di tensione e violenza”.

Sulla violenza – chiariamo – è tutto da dire, visto che non risultano episodi di tal fatta. La stilettata politica della multinazionale non manca: “Il progetto è diventato un mero argomento di campagna elettorale, su cui ognuno esprime il proprio parere al di là dei contenuti tecnici. Se si volesse fare un confronto serio sul progetto già lo si sarebbe fatto, l’azienda non ha mai negato la sua disponibilità. Prendiamo atto che invece si è preferito, a più livelli, evitare ogni assunzione di responsabilità e dedicarsi solo ad una battaglia mediatica e sui social network, per il NO urlato più forte nel gruppo”.

Che siano questi i giorni clou e più tesi è evidente. La partita vera si gioca in questi ultimi scampoli di luglio, poiché il ministero dell’Ambiente dovrebbe chiudere la sua Valutazione di impatto ambientale entro fine mese. E Tap ha già detto che per lei “il progetto non è più archiviabile”, avendo già speso 10 miliardi di dollari.

Rincara la dose il consigliere regionale Eupreprio Curto, che lancia l’ipotesi di un commissario straordinario nominato dal governo nazionale e “al quale affidare la valutazione circa l’opportunità (e Dio solo sa quanto tale opera sia opportuna!), insieme con la predisposizione di un pacchetto di rivendicazioni territoriali utile”. Curto dà per certa così la volontà del territorio che al momento, atti alla mano, manca.

 

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