CronacaPolitica

Lecce, 11 milioni di euro dai Comuni alla “Progetto ambiente”

LECCE-  Rifiuti e conferimento, comuni verseranno 11 milioni di euro alla Progetto Ambiente. Sarà questa la somma destinata alla società che gestisce l’impianto di produzione di cdr a Cavallino in seguito all’adeguamento della tariffa di conferimento: il Tar ha accolto il ricorso contro il provvedimento dell’Ato, riconoscendo che l’incremento fosse inevitabile.

Undici milioni di euro da versare per il conferimento dei rifiuti in discarica: è questo quanto i comuni della Provincia di Lecce dovranno sborsare alla Progetto Ambiente, secondo quanto stabilito dal Tar di Lecce, con sentenza pubblicata nei giorni scorsi. Accolto, dunque, il ricorso proposto dalla società, difesa dagli avvocati Pietro e Luigi Quinto, contro il provvedimento dell’Ato Lecce che aveva negato l’adeguamento della tariffa di conferimento.

Cinque anni di contenzioso, attivato dal ricorso della società che gestisce l’impianto di produzione di Cdr di Cavallino, all’indomani dell’entrata in funzione della struttura e dell’adeguamento delle tariffe richiesto per effetto delle modifiche normative sopravvenute alla gara e ai costi maggiorati.

I giudici amministrativi si sono avvalsi dell’ausilio di un consulente tecnico al quale è stata demandata la verifica dei conteggi effettuati dal gestore e dall’amministrazione a sostegno delle rispettive tesi: sulla base delle conclusioni, il Tar ha riconosciuto alla ditta un adeguamento di circa trenta euro a tonnellata per ogni anno di gestione a partire dal 2010, che, moltiplicato per quattro anni di servizio e i quantitativi conferiti, determina un credito per la ditta di 11 milioni di euro, da ripartirsi a carico dei comuni della provincia di Lecce in funzione dei conferimenti eseguiti.

L’incremento della tariffa, come spiega l’avvocato Luigi Quinto, è legato alla riduzione degli incentivi statali per il recupero energetico del Cdr. Quando la gara è stata indetta nel 2004 dall’allora Commissario delegato per l’emergenza in Puglia, gli incentivi erano pieni. Con la legge finanziaria del 2007, i contributi statali sono stati ridotti del 50%, con ovvie ripercussioni sui costi di conferimento. L’incremento della tariffa era dunque inevitabile.

 

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