Politica

La resa dei conti nel centrodestra, dopo la débacle leccese

LECCE- Il 37, 59 per cento del Pd contro 22, 72 per cento di Forza Italia, senza contare che anche il Movimento 5 Stelle, a Lecce, realizza il sorpasso attestandosi al 23,88: una disfatta per quella che è stata sempre la roccaforte del centrodestra. Tutti convocati, assessori e consiglieri di maggioranza all’indomani del voto per una strigliata memorabile: toni accesi e accuse, ma soprattutto l’avvertimento chiaro che chi vuole fare l’assessore deve dimostrare di saper lavorare con la squadra.

Perrone lo dice chiaramente: chi gioca per sé non serve in giunta: quindi, un un nuovo errore potrebbe portare alla rapida modifica degli equilibri di maggioranza. Una minaccia, neanche tanto velata, che si legge anche nelle dichiarazioni del sindaco. Forza Italia sprofonda al terzo posto a Lecce e questo non va giù a Fitto, che ha chiesto spiegazioni al primo cittadino. C’è allarme tra i vertici forzisti, ma Perrone bolla tutto come un incidente di percorso dovuto al disimpegno di alcuni amministratori.

Stesso copione seguito dal vice coordinatore regionale Roberto Marti, che proprio nel corso della diretta no stop di Telerama ha puntato il dito contro gli assessori che pur prendendo tantissimi voti alle comunali, in queste elezioni non sono riusciti a dimostrare il loro peso elettorale. La parola chiave per leggere il risultato leccese, secondo il primo cittadino, è disimpegno.

C’è anche il sospetto che in molti non abbiamo seguito le indicazioni del partito salentino: ovvero affiancare al voto per Fitto la preferenza per Baldassarre. Toni accesi e resa dei conti che potrebbe arrivare a breve. Ci sono tre assessori nel mirino del sindaco, perché da loro si aspettava di più: Martini, D’Autilia e Pasqualini. Ci sono stati momenti di tensione durante la riunione.

Il risultato leccese ha messo in seria difficoltà Paolo Perrone, che si gioca la candidatura alle regionali. Proprio ora che Fitto parla della necessità delle primarie, il sindaco viene indebolito dal disimpegno dei suoi: queste elezioni, con un buon risultato, sarebbero state l’occasione giusta per chiedere di sfidare Schittulli per la corsa alle regionali. Ora le cose si complicano.

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