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Lecce, Moriero è già finita? Tesoro, che disastro!

LECCE- Dopo la sconfitta di Benevento, la terza consecutiva in campionato, il tecnico del Lecce Moriero sembra avere le ore contate mentre Tesoro sarebbe pronto a far sedere sulla panchina giallorossa il secondo allenatore dopo soli 270′ di campionato. Ci sono tutte le possibilità che possa battere il record della passata stagione quando affidò la squadra a tre tecnici senza raggiungere la serie B che avrebbe aperto altri orizzonti alla società e ad una piazza che ha respirato aria di serie A e B per diciotto anni.

Moriero è pronto a essere crocifisso per i risultati che non arrivano. Un copione molto noto nel calcio: se non arrivano i risultati non si può cambiare una squadra intera ma si mette alla porta il tecnico, reo di non aver fatto comprendere la lezione ai propri calciatori. Ma erano veramente quelli voluti da Moriero o sono stati il risultato di dinamiche trasversali e spesso oscure che fanno solo gli interessi dei procuratori e delle proprie tasche.

Una campagna acquisti sciagurata, stando ai primi risultati. Diniz è in recupero da un infortunio (vecchi malanni), la panchina di Nunzella suona come una bocciatura poiché è andato in campo forzatamente dopo che D’Ambrosio aveva cominciato sulla corsia sinistra, non la sua. Martinez è in ritardo di condizione: un po’ per l’infortunio occorso nella finale di Carpi, un po’ perché la trattativa ha tirato per le lunghe, non una novità. Tra i difensori è arrivato Ferrero, noto più per i suoi trascorsi nel settore giovanile della Juve che altro. Magari diventerà il nuovo Bonucci. Per non parlare di Vinetot strappato al Genoa dopo averlo corteggiato anche la scorsa estate. Sta facendo venire i brividi, e non agli avversari. Rullo forse sta pagando un anno di inattività mentre Sales è stato un acquisto last minute per aumentare il numero di difensori: è un laterale destro e non si spiega il suo ingaggio visto che Tesoro non è riuscito a piazzare D’Ambrosio, la cui unica destinazione sembrava Grosseto, in cambio di Delvecchio.

Moriero dopo tre giornate rischia di saltare senza poter vedere all’opera , almeno per una partita, la formazione tipo con Amodio e Papini: entrambi alle prese coi rispettivi acciacchi. Oltre a Parfait (anche lui arrivo last minute dopo una trattativa condotta sotto traccia), Melara e Bellazzini sono irriconoscibili mentre Bogliacino a Benevento è finito addirittura in tribuna. Forse non era necessario portarlo in trasferta dopo una settimana di lavoro differenziato. Una bocciatura comandata o mal camuffata. La lista degli arrivi si completa con Salvi, Doumbia (Tesoro lo inseguiva da anni, anche lui arrivato via Parma), Ferreira Pinto, Zigoni, Beretta (Calciatori cresciuti anche in vivai importanti come quello del Milan, ma se hai poco oltre vent’anni e giochi ancora in Lega Pro un motivo ci sarà). E poi Bozzi (ma come gioca?) e Miccoli. Già Fabrizio Miccoli, uno che potrebbe giocare ancora in serie A. Invece a 34 anni ha coronato il sogno di vestire la maglia giallorossa e ha consentito ai Tesoro di concludere un’operazione con l’intento di elevare il tasso tecnico della squadra, ma soprattutto di ridare il sorriso ad una tifoseria ancora delusa per la mancata promozione di tre mesi fa.

Una campagna acquisti faraonica, ma solo numericamente, con l’approdo di oltre venti calciatori.  E’ già il momento dei processi, La campagna acquisti-cessioni di Tesoro fa acqua da tutte le parti. Lo dicono i risultati. Sono arrivati calciatori non pronti e inadeguati, forse, al progetto tattico di Moriero, il quale ha sempre affermato di essere in sintonia con la società per il mercato. Moriero non è stato fortunato visto l’inizio di campionato: contro L’Aquila e Benevento si è giocati due cambi per problemi muscolari. Sotto accusa la preparazione atletica della squadra con i muscoli dei calciatori che fanno crac al minimo sforzo.  A Tesoro non tornano più i conti: il patron ha dichiarato che questa non è più una piazza da serie A, ma si respira sempre calcio, dietro ogni angolo.

Tesoro farebbe bene, quanto prima, a dare una parvenza di società per tutelare un parco calciatori che rischia già di sfaldarsi con logiche e inevitabili conseguenze. E abbia il coraggio di mettersi in discussione e di esautorarsi. In un modo o nell’altro riceverebbe applausi o fischi.

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