LECCE-Crepe, calcinacci staccati dalle terrazze, materiale di risulta abbandonato, eternit non bonificato, muri anneriti dalle infiltrazioni, buchi nell’ascensore: è lo scenario, un po’ stile favelas, che si schiude davanti a chi decide di addentrarsi nei palazzi popolari di via Siracusa, al numero 83e dintorni, nella 167 b di Lecce.
A volte può diventare rischioso camminare nei paraggi, il pericolo che si stacchino calcinacci. Lavvocato del Sunia, Carlo Mignone, ci fa strada in un girone infernale fatto di muri ammuffiti e pieni di crepe e sulla terrazza ci mostra il pezzo forte: un pezzo di muro staccatosi, per fortuna, dalla parte giusta e non dal lato della strada.
Alcuni condomini cercano di arrangiarsi come possono, puliscono il terrazzo e cercano di combattere l’umidità con interventi sporadici. Ce chi con una certa rassegnazione ci avverte che da 15 anni lo Iacp avrebbe dovuto togliere di mezzo l’eternit dei camini, ma i condomini sono ancora lì ad attendere Godot.
Eppure lo Iacp si è mosso: è intervenuto per mettere in sicurezza l’edificio su segnalazione del Sunìa, ma ha dimenticato il materiale di risulta sul marciapiede, a fare compagnia a erbacce e rifiuti vari. L’avvocato Mignone avverte che gli interventi non sono sufficienti: “I calcinacci continuano a staccarsi, ci vuole un intervento forte, ci sono le infiltrazioni e le crepe nei muri. Si spendono tanti soldi per case che sono in condizioni molto migliori di questa”, spiega.
Poi, ci sono gli interni: nella casa di quest’uomo, con evidenti problemi di salute, i muri sono neri, infiltrazioni e umidità hanno trasformato in un calvario la sua ultradecennale permanenza in quest’abitazione. Anche qui lo Iacp è intervenuto, per l’avvocato del Sunìa, però, si tratta di palliativi, ci vuole un intervento strutturale più incisivo.
Dallo Iacp fanno sapere che accolgono tutte le segnalazioni, esiste anche un numero verde, e cercano di intervenire tempestivamente. “Tutti i problemi evidenziati in questo servizio troveranno una risposta a breve, ci dicono, una volta fatte tutte le verifiche e consultato l’ufficio tecnico”.