BRINDISI – Inquinamento a Cerano, ora Vendola corre ai ripari. E per ovviare alla mancata costituzione di parte civile nel processo ENEL, causata dal ritardo nella richiesta da parte dell’avvocatura regionale, prende un’altra strada: la richiesta di risarcimento di danni patrimoniali, come suona l’oggetto della raccomandata inviata dal Presidente della Regione Puglia all’ENEL.
Una mossa che arriva dopo le polemiche sollevate in onda a TeleRama da Ferrarese, martedì scorso, contro la Regione e il Governatore in particolare.
Difficile dire se sia stato l’attacco di Ferrarese a smuovere Vendola: sta di fatto che la missiva del Presidente della Regione Puglia a ENEL è delle scorse ore: con essa la Regione chiede il “risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali prodotti a carico dell’ambiente e del territorio del Comune di Brindisi causati da ENEL per aver (nel periodo intercorrente tra il 2000 e l’agosto 2011) scaricato, trasportato (avvalendosi di un nastro trasportatore articolato su più torri di snodo) e stoccato milioni di tonnellate di carbone su una superficie a cielo aperto di 125.000 metri quadri, senza adottare – continua la lettera – i doverosi accorgimenti tecnici, necessari ad evitare la diffusione delle polveri di carbone, con inevitabili ed irreparabili danni sia per le numerose aree agricole – si legge ancora nella missiva – sia per i nuclei familiari situati nelle vicinanze dell’impianto”.
Insomma, una vera e propria messa in mora con relativa richiesta danni ad ENEL: una mossa che però neanche è stata fatta e già provoca polemiche.