BRINDISI – Manicomio UDC, con le liste dello scudo crociato pubblicate sul sito che se da un lato confermano Salvatore Ruggeri al 2° posto nel listone unico del Senato ‘Con Monti per l’Italia’, dall’altro, lista della Camera alla mano, rivelano l’incredibile.
Il nome di Massimo Ferrarese, candidato di spicco per lo scudo crociato in Puglia, scompare.
Al suo posto, se così si può dire, c’è Paola Baldassarre.
Al 6° posto e quindi, in posizione difficilmente eleggibile laddove la quarta e la quinta piazza, occupate rispettivamente dal Presidente del Consiglio provinciale di Taranto Giuseppe Tarantino e dall’ex azzurra Gabriella Carlucci, è considerata ‘borderline’.
Ed è evidente ora che lo strappo, intuito a margine del comunicato a firma di Luigi De Leo, portavoce dello scudo crociato leccese che in serata, ha anticipato tutti annunciando Ruggeri al Senato, c’è stato.
Secondo una prima e parziale ricostruzione dei fatti – gergo da cronaca nera ma che, date le circostanze, ben si addice ai fatti narrati – nella mattinata di ieri, l’Onorevole Ruggeri averebbe nuovamente cambiato idea, chiedendo e ottenendo dal partito, un nuovo spostamento. Non più Camera, 3° posto, ma Senato.
La richiesta, accolta dai maggiorenti regionali UDC, sarebbe stata nascosta al ordinamento brindisino che ha appreso la notizia proprio dal comunicato di De Leo che in risposta ai quattro Consiglieri provinciali ex UDC: Siciliano, Tundo, Quintana e Pendinelli scriveva: “Desidero tranquillizzare i quattro Consiglieri provinciali che l’Onorevole Ruggieri è candidato al posto n° 2 nella lista al Senato ‘Con Monti per l’Italia’”, a riprova di quanta fiducia i vertici nazionali e il Presidente Monti ripongono nella sua persona.
Da lì, apriti cielo. In tarda serata, quando la notizia è venuta fuori, a Ferrarese che chiedeva spiegazioni sarebbe stata proposta la candidatura alla Camera, nel 3° posto lasciato libero dal parlamentare leccese. Ma la risposta dell’ex Presidente della Provincia sarebbe stata negativa. “O 2° posto al Senato, oppure niente”, avrebbe dichiarato l’ex Confindustria.
Questione di orgoglio e probabilmente, di dignità. Quindi, in mattinata, il diniego di Ferrarese è stato messo nero su bianco quando, sul sito UDC, sono state pubblicate le liste di Camera e Senato. Con la sorpresa Baldassarre e con l’assenza anche di Ciro Argese, Coordinatore provinciale brindisino del partito di Casini che, raggiunto al telefono, ha precisato: “La partita non è ancora chiusa”.
Come dire, tempo per mediare e ricucire lo strappo evidente creato dall’indecisione di Ruggeri, ce n’è ancora.
Restano i dubbi sull’opportunità, da parte dei maggiorenti UDC, di arrivare allo scontro con chi, più di tutti in Regione, può vantare il bacino di voti più ampio all’interno del partito. E che pertanto, in questo braccio di ferro, potrà sicuramente dire la sua. Comunque vada a finire.