STATTE (TA) – Le case non solo distrutte ma anche depredate, da ladruncoli di passaggio e di cose di ogni genere. Altre due persone sono state arrestate a Statte, il piccolo Comune a ridosso dell’Ilva messo in ginocchio dalla tromba d’aria di meroledì scorso.
In manette Alfredo Paladino 38 anni di Taranto, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine.
E con lui un incensurato di 21 anni. Insieme sono entrati in un capannone nella periferia del paese, al momento incustodito per inagibilità causata dalla calamità naturale. Oggetto del loro interesse del materiale ferroso, da rubare e poi rivendere. Se ne sono accorti i Carabinieri che già da lontano hanno notato che c’era qualcosa di strano.
E così spegnendo i fari della gazzella si sono avvicinati piano al capannone, sorprendendo le due persone che armate di un flessibile alimentato da un gruppo elettrogeno caricato su un motocarro Ape, stavano tagliando la ringhiera di recinzione in tanti piccoli pezzi.
Assorti dal loro ‘lavoro’ e ingannati dall’arrivo a luci spente dell auto dei militari si sono ritrovati i Carabinieri alle spalle e non hanno potuto far altro che ammettere l’evidenza. Arrestati, paladino è finito in carcere. Il 21enne, invece, è stato messo ai domiciliari. Già poche ore dopo la violenta tromba d’aria erano scattati i primi due arresti sempre per sciacallaggio. A finire nella rete dei Carabinieri, mercoledì scorso, un padre e due figli.
Due arresti e una denuncia. I tre erano entrati in una casa in Corso Vittorio Emanuele, rubando metallo ed alluminio, del valore di circa 3.000 euro. Un gesto che scatenò la rabbia della comunità stattese, indignata del comportamento approfittatore e indifferente in un momento drammatico.