Cronaca

Medico morto in casa, era coinvolto in inchiesta Sanità

MONTEMESOLA (TA) – E’ stato trovato morto Cataldo Antonio Fornaro, Neurochirurgo 55enne di Montemesola, coinvolto nella maxi inchiesta sulla gestione degli appalti nella Sanità pugliese.

Il corpo del medico è stato trovato in tarda serata nella sua abitazione di via Fani a Cellamare.

Stando alla prima ispezione cadaverica del Medico legale, la morte risalirebbe a circa una decina di giorni fa. Il cadavere, infatti, è stato trovato in evidente stato di decomposizione. Fornaro era coinvolto nel filone ‘Ciappetta’ della mega inchiesta sulla Sanità.

Insieme all’ ex Primario del reparto di Neurochirurgia Pasqualino Ciappetta, Fornaro era stato raggiunto, nel maggio del 2011, da un provvedimento di arresto ai domiciliari con le accuse contestate a vario titolo insieme ad altri 5 medici indagati, di truffa, falso, abuso d’ufficio e soppressione di verbali di sala operatoria.

In particolare, Fornaro era accusato di essere assente da reparto negli orari di servizio. A seguito dell’arresto ci fu anche la sospensione delle funzioni da parte del Policlinico. E anche una volta riottenuta la libertà, Fornaro non fu riammesso in servizio nel grande ospedale dove lavorava dal 1992.

Rinviato poi a giudizio, il 55enne sarebbe dovuto comparire davanti al Tribunale di Bari per il processo. Ad allertare le forze dell’ordine, alcuni amici che non lo sentivano da giorni e poi la macabra scoperta del cadavere, trovato riverso a terra.

Informata la Magistratura, sono in corso tutti gli accertamenti. Intanto, il corpo è stato trasferito al Policlinico dove, se verrà disposta, sarà effettuata l’autopsia. Al momento tutto farebbe pensare ad un decesso avvenuto per cause naturali, ma naturalmente saranno le indagini a confermare o meno questa pista.

L’inchiesta Sanità è cominciata nel 2008 e  incrocia anche le escort di Gianpaolo Tarantini e le protesi fornite dalla sua società, racchiuse in una parte dei 10 filoni d’indagine che hanno portato anche alle dimissioni del Vice Presidente del Consiglio regionale Sandro Frisullo.

Agli atti ci sono intercettazioni telefoniche incrociate e delibere, conversazioni ambientali e architetture di società finanziarie. L’indagine più importante in questo senso è quella condotta dal Sostituto procuratore della DDA, Desirèe Digeronimo.

Anni di indagini, di microspie nelle stanze della politica pugliese a partire da quella dell’allora Assessore regionale alla Sanità, Tedesco. Anche il Presidente Vendola fu chiamato a dare spiegazioni, in qualità di persona informata sui fatti, sul tenore di alcune intercettazioni telefoniche con il suo Assessore. Per lui fu chiesta l’archiviazione. Gli ultimi arresti risalgono al luglio scorso.

Ai domiciliari finirono i ‘re’ della gestione dei rifiuti, Francesco Petronella e Michele Columella, titolare e legale rappresentante della Vi.ri. srl (Gruppo Tradeco), società di smaltimento dei rifiuti ospedalieri che tramite le intercessioni dei dirigenti della Asl di Bari nel 2009 riuscì ad aggiudicarsi un appalto da 5 milioni per la gestione dei rifiuti ospedalieri della Asl barese.

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