Cronaca

Da San Cataldo a Bari, la lunga fuga degli scafisti

SAN CATALDO (LE) – La Guardia di finanza li teneva d’occhio già da venerdì scorso, dopo che il peschereccio egiziano, lungo circa 20 metri, con a bordo 127 migranti era stato intercettato al largo di San Cataldo.

Una volta individuata, l’imbarcazione era stata, come si usa dire in gergo ‘ombreggiata’, cioè seguita a distanza fino a quando non ha abbandonato le acque internazionali entrando in quelle italiane dove l’abbordaggio è stato possibile.

Il pattugliamento è stato continuo. Fondamentale l’apporto delle forze internazionali impegnate nell’operazione ‘Aeneas 2012’ organizzata dall’Agenzia Europea Frontex, per il contrasto dei flussi migratori nel Mar Ionio e nell’Adriatico Meridionale.

Nella fattispecie, un aereo della Guardia costiera islandese, sotto il coordinamento del gruppo aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto, dopo aver intercettato il peschereccio al largo di San Cataldo lo ha monitorato per diverse miglia, fino a quando non ha raggiunto la costa barese. Una volta a portata di mano, le fiamme gialle hanno potuto bloccarlo e condurlo fino al porto di Bari.

L’operazione si è conclusa con il fermo di 7 persone, ovvero i 7 presunti scafisti, tutti di nazionalità egiziana. I 127 profughi, anch’essi di presumibile nazionalità egiziana e palestinese, avrebbero affrontato un viaggio al limite della sopportazione umana, stipati all’inverosimile.

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