LECCE- È stata definita la guerra tra poveri, contrappone precari e disoccupati. In mezzo una graduatoria Oss, gli operatori sociosanitari, stilata nel 2010 sulla base di un concorso. Alcuni già in servizio, con un contratto in scadenza a fine mese, rinnovato diverse volte, altri , una 50 in tutto che pretendono il blocco delle proroghe e lo scorrimento in graduatoria.
Sono uniti nella protesta che li ha visti con striscioni e bandiere sotto la sede dell’ Asl in via Miglietta, ma di fatto separati, l’un contro l’altro nelle rivendicazioni. In ballo c’è il futuro lavorativo di queste persone, uno stipendio da portare a casa, mentre al secondo piano, seduti attorno allo stesso tavolo, ci sono i 3 direttori dell’Asl di Lecce, Mellone Narracci e Vigna e i sindacati. In mano agli esclusi un documento a firma dei tre direttori trovato su internet, quindi pubblico ma di cui l’ufficio personale non saprebbe nulla: conferma lo scorrimento della graduatoria.
Ma naturalmente quello che manca sono i fondi: l’Asl, per rientrare nel bilancio, non potrebbe chiamare nè riconfermare nessuno, nonostante l’esigenza di nuovo personale sia davvero impellente.
Richieste che lavoratori e sindacati hanno già presentato diverse volte, nell’ultimo sit-in a Bari allo stesso Assessore regionale Donato Pentassuglia atteso a Lecce, ma che all’ultimo momento non si è fatto vedere.
