Cronaca

Concessioni edilizie agli amici, indagati 6 funzionari del Comune di Francavilla

FRANCAVILLA- Favori agli amici, ostruzionismo per le pratiche dei nemici. Ma anche prestanome pronti a sottostare alle richieste del dirigente. Era questo, secondo l’accusa formulata dal pubblico ministero Valeria Farina Valaori, il sistema attuato presso gli uffici Comunali di Francavilla Fontana quando chiamati a valutare i nulla osta relativi alle concessioni edilizie.

Ed è nuovamente bufera sul Comune, oggetto da tempo di un’attenzione incessante da parte della procura di Brindisi che promette di scoperchiare “falsi e truffe sistematicamente correlate alle pratiche edilizie” messe in atto da “un gruppo organizzato”

E nel fascicolo degli indagati, in quella che promette di essere la madre di tutte le inchieste sul già bistrattato ufficio tecnico, ci finiscono 6 funzionari, indagati a vario titolo per concussione, falso ideologico e truffa. Accuse queste, tutte in capo a Pomepo Carriere, geometra comunale 50enne.

Contestato il reato di falso ideologico a Francesco Taurisano, vicesegretario generale ed ex comandante della polizia municipale, e a Dario Gaballo, 50enne originario di Nardò e funzionario dell’ufficio tecnico. Falso ideologico e truffa, invece, le accuse a carico di Francesco Fedele, 43enne funzionario dell’ufficio tecnico, il geometra Antonio Pontecorvo, ex urbanistica, e Pietro Incalza, 63enne ex dirigente dell’ufficio urbanistica.

Tutti e 6 sono finiti nel registro degli indagati in un’inchiesta nata nel dicembre del 2011, quando un ex dipendente Comunale si “autodenunciò” al comando della polizia municipale per aver accettato di firmare, in qualità di prestanome, alcune pratiche che Carriere non poteva più sottoscrivere stante l’incompatibilità tra la sua attività professionale e quella di dipendente comunale. In questa “trappola”, sempre secondo il denunciante che, per altro, non risulta tra gli indagati, ci sarebbero finiti anche altri dipendenti. Di più. Secondo l’interpretazione di alcune intercettazioni, l’accusa ritiene che negli uffici si sia dato vita a un vero e propri “sistema”, dove erano i “miracoli” e i favori a determinare la buona riuscita o meno di un progetto. Il “Sistema Francavilla”, insomma, apice di una piramide che, secondo la Procura, accerterebbe un diffuso andazzo di illegalità perpetrato tra le mura dell’ufficio tecnico.  

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