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Troppi crolli, costa di off limits. Melendugno preme: “zero fondi e burocrazia che non aiuta”

MELENDUGNO – “La burocrazia non aiuta e al momento non ci sono risorse, bisogna al più presto capire come individuare una prima soluzione tampone”.

Arriva dritto al punto il sindaco Maurizio Cisternino, dopo che la capitaneria di Porto di Otranto con apposita ordinanza ha interdetto alla balneazione e alla pesca l’intera costa melendugnese da giovedì scorso. I crolli della falesia, costanti e imprevedibili così come emerso anche dall’ultimo sopralluogo tecnico, hanno imposto la dura decisione. Imprenditori turistici e balneari, appresa la notizia, lanciano già l’allarme: con 15 chilometri off limits, la stagione balneare sarà a rischio – dicono – non c’è tempo da perdere.

E di fatto per Melendugno, che vive soprattutto di turismo, è corsa contro il tempo per individuare quantomeno una prima soluzione tampone.

Nel tratto interdetto dalla Capitaneria ci sono alcune delle località più belle e gettonate del Salento: dalle calette di Torre Sant’Andrea a Torre dell’Orso, fino a San Foca i divieti riguarderanno tutto il tratto scogliero, fatta eccezione per qualche piccola baia sabbiosa.

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