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Via Martiri d’Otranto, la “strada della paura” buia e sommersa dai rifiuti

LECCE – Il buio. E la paura. Paura di percorrere a piedi quei trecento e passa metri di via Martiri d’Otranto, imboccandola da via Diaz sino a viale Oronzo Quarta, il viale della stazione ferroviaria, e viceversa. Le luci della pubblica illuminazione, poche, sono del tutto coperte dalle fronde degli alberi, la cui potatura risale ad almeno due anni addietro, rendendo di fatto la strada totalmente buia, non appena incomincia a calare la sera. E per i residenti, ma anche per chi parcheggia la propria auto comincia l’incubo. L’incubo di essere aggrediti o rapinati, di trovarsi ad assistere ad attivitĂ  di spaccio, di essere avvicinati da chi è in cerca di sesso a pagamento. Chi abita in via Martiri d’Otranto è stanco, perchĂ© di segnalazioni per rendere piĂą vivibile questa strada del quartiere Ferrovia ne ha fatte tante, ma di risposte non ne ha avute. Solo promesse. Ed una situazione che rimane identica giorno dopo giorno. Ma via Martiri d’Otranto non è solo buia. E giĂ , perchĂ© quando ad illuminarla è la luce del sole, ecco spuntare incuria e rifiuti. Lungo i marciapiedi, stretti, spesso dissestati, e percorribili a stento tra carrellati lasciati al centro tanto da ostruire il passaggio, si può trovare di tutto. Sacchetti dell’immondizia abbandonati, pacchi di pasta ancora intatti, lattine e bottiglie di birra, rottami di bicicletta, cumuli di cartoni. E ancora: nella rientranza che fa parte della sede che un tempo ospitava la sede dell’anagrafe cittadina, all’angolo con via Lombardia, tracce ben evidenti di un riparo di un accampamento di fortuna dove si possono trovare vestiti sudici, avanzi di cibo, escrementi, il tutto ammorbato da un’odore forte di urina. Questo scempio, lungo un tratto di strada lungo il quale sono presenti un’istituto di suore che è anche sede di una scuola materna, elementare e media frequentata ogni giorno da centinaia di bambini, una struttura sanitaria specializzata in esami radiografici, un laboratorio di analisi cliniche e di esami specialistici in cui quotidianamente si recano pazienti provenienti anche dalla provincia. Questa è via Martiri d’Otranto, quartiere ferrovia, a due passi da viale Gallipoli e dal centro cittadino. Dove i residenti, in fondo al buio tunnel di quella che è stata ribattezzata come la “strada della paura”, sperano di vedere la luce.

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