Cronaca

Surbo, Vincenti incandidabile: “Sto male, pago per il mio cognome. Pronto il ricorso”

SURBO – “Non so se mi sarei candidato, ma il punto è un altro: far emergere la verità”.

Così Fabio Vincenti, che era sindaco di Surbo quando il Comune fu sciolto per infiltrazioni mafiose. È stato emesso ora un decreto di incandidabilità dal Tribunale di lecce, ufficio Volontaria giurisdizione, che gli impedisce, appunto, di candidarsi alle prossime elezioni amministrative. “Pago per il mio cognome” (per i rapporti familiari con un capo cosca locale. Il riferimento è a un cugino del padre, Ndr)

Poi, sotto la lente, finirono presunti interessi per i quali avrebbe appoggiato un imprenditore locale, ma Vincenti sostiene che “Mai l’azione amministrativa lo favorì”. E annuncia il ricorso.

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