Cronaca

Criminalità, due quartieri di Brindisi “cinturati” dai carabinieri

BRINDISI- Due giorni fa, il blitz nel quartiere Sant’Elia, da cui pare sia partito l’inseguimento e poi il sequestro del 15enne massacrato di botte. All’alba, sotto il tiro dei carabinieri sono finiti altri due quartieri di Brindisi, Perrino e Paradiso. E’ aumentato il numero dei militari impiegati, da 80 a 130. 24 le perquisizioni domiciliari in altrettanti appartamenti, alla ricerca di armi e droga e di indizi che possano ricondurre non solo all’episodio del minorenne selvaggiamente picchiato e scaraventato con le mani legate da un’auto in corsa, ma anche alla gambizzazione di un 20enne avvenuta la sera del 6 dicembre.

La nuova controffensiva del comando provinciale, sotto la guida della Procura di Brindisi, ha interessato soprattutto le persone ristrette ai domiciliari e quelle sottoposte alle misure di prevenzione come la sorveglianza speciale. Dalla tarda serata di domenica, i posti di blocco hanno letteralmente cinturato i due quartieri, per saturare l’area sottoposta a controllo e monitorare i movimenti dei residenti. In campo anche lo Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori Puglia, l’11° Reggimento Puglia di Bari e la Compagnia d’Intervento Operativo di quel Reparto, nonché il Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (BA).

Un 29enne, Vitantonio Lorenzo, è stato arrestato per spaccio: a casa aveva tre involucri di cocaina per167 grammi, oltre a 265 euro ritenuti provento dell’attività di spaccio. Ritrovati anche documenti e titoli di credito provento di furto denunciato a Carovigno da un 19enne di Milano, a cui era stata sottratta una Fiat 500. Cocaina anche in casa di un 33enne ai domiciliari, ora denunciato per questo, al pari di un 48enne che ha lanciato un involucro con la stessa sostanza dalla finestra di casa.

Un altro 48enne, invece, è stato segnalato perché nella sua auto aveva installato uno jammer, uno speciale apparecchio per intercettare o disturbare frequenze per captare o impedire comunicazioni telefoniche. In tutto sono stati controllati 163 persone e 72 veicoli; 21 i detenuti ai domiciliari e i sorvegliati speciali monitorati. L’Arma mostra i muscoli, insomma, ma al momento i responsabili dei due episodi cruenti che hanno segnato e spaventato la città non sono stati ancora individuati.

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