Cronaca

Muore in ospedale a 16 anni, processo per 6 medici agli sgoccioli

TAURISANO – Sei medici imputati con l’accusa di omicidio colposo. Arriva agli sgoccioli il processo nato dall’inchiesta aperta dopo la morte di un ragazzo di 16 anni di Taurisano avvenuta in ospedale il 18 ottobre del 2014 dopo una giornata di agonia. Il 12 novembre, in aula, davanti al giudice Sermarini, ci sarĂ  la requisitoria e le richieste del pm Roberta Licci. Per le parti civili i genitori dell’adolescente morto, rappresentati dall’avvocato Massimo Fasano.

Una morte causata, secondo quanto ricostruito nelle indagini, dal malfunzionamento di una valvola per il drenaggio dell’acquedotto di Silvio, che il ragazzo portava sin da quando, all’etĂ  di tre mesi, aveva contratto una meningite con conseguente idrocefalo.

Per il giovane, arrivato in condizioni disperate nel Vito Fazzi dopo essere stato trasferito in ambulanza dall’ospedale di Casarano, era stata dichiarata la morte cerebrale e la famiglia aveva anche dato il consenso per l’espianto degli organi. Poi era scattata la denuncia ai carabinieri di Casarano e l’avvio delle indagini.

Il 16 ottobre del 2014 , alle 7 del mattino, mentre si prepara per andare a scuola, il 16 enne comincia a sentirsi male: mal di testa, vomiti, tremore. Una lunga trafila tra medico curante, medico della guardia medica, una serie di iniezioni di plasil per bloccare la nausea. Durante la notte la situazione peggiora. Il ragazzo accusa forti tremori. Arriva il 118 che lo trasporta nell’ospedale di casarano dove la situazione precipita.

Secondo quanto ricostruito nelle indagini il ragazzo è morto per ipertensione endocranica dovuta al malfunzionamento del sistema di derivazione di cui era portatore, così come ricostruito dal consulente della procura, il dottor Roberto Vaglio.

Si sarebbe dovuto quindi, secondo l’accusa, sottoporre immediatamente il ragazzo ad un intervento di esteriorizzazione della derivazione liquorale idoneo a risolvere la pressione endocranica. Quello che, dopo il trasferimento d’urgenza da Casarano, è stato fatto al Vito Fazzi, quando ormai però era troppo tardi, a Lecce.

Gli indagati sono i medici che quel giorno si occuparono del 16enne: dal medico della guardia medica a quello del 118 sino ai medici dell’ospedale di Casarano dove il ragazzo fu sottoposto ad una risonanza magnetica perchĂ© la Tac era rotta.

Dopo le richieste del pm la parola passerĂ  agli avvocati difensori dei medici e poi ci sarĂ  la sentenza.

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