Attualità

Avvocati contro l’Inps , domani in via Brenta un silenzioso flash mob

LECCE- Dichiarano guerra all’Inps, come in tutta Italia anche in Puglia e a Lecce. Cresce il malcontento delle toghe. Al centro della contesa le cartelle esattoriali inviate in tutta Italia, e che vanno da 2/3 mila euro fino a 30.000. Un vero e proprio flagello al quale sono seguite e seguono numerosissime operazioni giudiziali che vedono l’Insp soccombere nella maggior parte dei casi, ma questo non basta. Il malcontento per l’iscrizione d’ufficio effettuata dall’Istituto Nazionale di Previdenza di tanti professionisti dotati di un proprio Albo e di una propria Cassa, tra i quali ci sono anche Avvocati, giovani e non , con redditi medio- bassi, aumenta in maniera esponenziale. Domani mattina, in Via Brenta, le toghe leccesi protesteranno con un silenzioso flash mob. “Dal 2011 l’ I.N.P.S., – sottolineano – nascondendosi dietro la promessa di una pensione, soffoca i piccoli e giovani professionisti, chiedendo loro di pagare  contributi non dovuti. Si chiama Operazione Poseidone. Nome quanto mai azzeccato, una tempesta violenta che all’improvviso si abbatte su ingegneri, architetti, dottori commercialisti, ragionieri, geometri, medici, soci amministratori di società semplici e avvocati. Guarda caso, iniziata subito dopo la incorporazione dell’INPDAP. A febbraio 2012, il Governo pro tempore blocca l’operazione, ma tra giugno e luglio 2015, quando il buco di bilancio dell’Inps arriva ad oltre 40 miliardi di euro, l’Istituto riprende l’operazione, questa volta denominandola «Poseidone 2». Le richieste garantiscono una sostanziosa iniezione di liquidità per l’ente. E nonostante per 7 anni l’Inps continua a perdere i giudizi in tutta Italia (con i soldi della collettività), invia comunque cartelle esattoriali e fermi di conti correnti e di autoveicoli, in violazione della legge, nel silenzio assordante dello Stato, che lo lascia fare. Partono denunce ed esposti in Corte dei Conti.  Degli 800.000 professionisti coinvolti (fascia giovane – 30/40 anni – e di basso reddito – entro i 5000 euro, nella maggior parte dei casi) molti sono stati già costretti a cessare le loro attività cancellandosi dagli albi, ancora una volta nel silenzio dello stato.  Per cui, se l’unico linguaggio dello Stato è il silenzio, dialogheremo con questo, sperando stavolta di essere ascoltati”.

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