Cronaca

Omicidio della piccola Angelica Pirtoli, il pm chiede l’ergastolo per Biagio Toma

PARABITA-Un omicidio di mafia, commesso per agevolare l’organizzazione mafiosa capeggiata da Giannelli. Tanto efferato da superare qualsiasi barriera di spessore criminale, dice il Pm Elsa Valeria Mignone durante le due ore e mezza di requisitoria in Corte d’Assise che si conclude con la richiesta dell’ergastolo per Biagio Toma, accusato di essere l’esecutore materiale dell’assassinio della piccola Angelica Pirtoli di soli 2 anni, ammazzata dopo la madre Paola Rizzello al quale ha partecipato insieme al suo accusatore, l’amico Luigi De Matteis. Hanno fatto tutto insieme, continua a ribadire l’accusa. Carcere a vita con l’esclusione delle attenuanti perchĂ© l’imputato, presente in aula dietro le sbarre, non ha mai mostrato alcun segno di pentimento. Per lui anche la richiesta dell’aggravante dei motivi abietti e la premeditazione. Un cerchio che si chiude dopo 26 anni perchĂ©, ha detto il pm davanti al presidente della Corte Roberto Tanisi e alla giuria popolare, l’ omicidio della piccola Angelica non può rimanere senza colpevoli. E solo ora si sono, finalmente, trovati i riscontri.

Nel 2001 furono condannati all’ergastolo come mandanti il boss Luigi Giannelli e la moglie Anna De Matteis, detta Morte per la sua crudeltĂ , insieme a Donato Mercuri. Furono loro ad ordinare l’esecuzione della donna. Poi arriva la confessione a sorpresa di Luigi De Matteis, ora collaboratore. Fu lui ad accusare se stesso e Toma, per liberarsi la coscienza, perchĂ© non sopportava piĂą un peso tanto grave. Era in carcere per altri motivi, e nessuno gli avrebbe mai contestato l’omicidio. Luigi De Matteis è attendibile anche per questo, spiega il Pm e ogni sua parola è confermata dai riscontri. Il resto è cronaca nota, quella terribile di una bambina che piange e si dispera. Era in braccio alla madre quando De Matteis e Toma fanno salire questa in auto per portarla nel casolare. Nessuno glielo aveva detto. Un imprevisto che avrĂ  conseguenze drammatiche. Paola rizzello doveva morire perchĂ© era l’amante di Giannelli e se ne vantava in giro. La moglie di questo non l’ha perdonata. Ma anche perchĂ© faceva la cresta sostituendo l’eronia con il lattosio quando le veniva affidata per lo spaccio. E perchĂ© parlava troppo e faceva troppe domande. Nel casolare fu uccisa con due colpi di fucile da De Matteis. La bimba fu lasciata in lacrime sino a quando, sempre su ordine del braccio destro del boss, Donato Mercuri, i due furono costretti a tornare a uccidere anche lei per poi far sparire i corpi.  Le perizie sul corpo della piccola confermano il racconto: la piccola viene presa per i piedi e sbattuta per tre, quattro volte contro il muro.  A difendere Biagio Toma l’avvocato Walter Zappatore. La parola è passata a lui. Il 4 luglio la sentenza.

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