Dopo mesi di denunce e richieste rimaste inascoltate, le famiglie hanno deciso di alzare il livello della protesta, arrivando a ipotizzare soluzioni drastiche pur di non affidarsi più alla ditta appaltatrice La Fenice srl, già finita al centro di un’inchiesta della finanza per la vicenda dell’olio non conforme utilizzato per la preparazione di pasti per bambini e anziani. «Se nulla dovesse cambiare – fanno sapere i genitori – chi potrà andrà a prendere i figli a pranzo per poi riportarli a scuola, mentre gli altri si organizzeranno con il pasto domestico». Una ipotesi che troverebbe l’avallo della dirigente scolastica. Intanto, i genitori si preparano a scendere di nuovo in piazza giovedì alle ore 17, ai piedi del Municipio. La vicenda assume anche prese di posizioni politiche, con i consiglieri di opposizione che puntano il dito contro il sindaco Guidano.
La vicenda è approdata anche sul tavolo del prefetto: con una pec corredata da documenti ufficiali e 203 firme, le famiglie hanno chiesto un intervento urgente, contestando la decisione del Comune di non rescindere il contratto con la ditta appaltatrice. Nella lettera inviata alla Prefettura si chiede una soluzione immediata: rescissione del contratto, attivazione di un servizio alternativo, garanzie sulla qualità dei pasti e chiarimenti sulle responsabilità del Rup in merito alla vigilanza sul servizio e ai ritardi accumulati negli anni.
