CASTRO – È riaffiorato dal mare, alle prime luci dell’alba, il corpo senza vita di Antonio Verdicchia, 65enne di Diso. Il ritrovamento è avvenuto intorno alle cinque e mezza, nelle acque di Castro, nei pressi di una caletta al confine con il territorio di Diso, lungo la litoranea che conduce a Tricase. A notare il corpo, che galleggiava a circa quattro o cinque metri dalla riva, è stato un passante, che ha immediatamente allertato i soccorsi.
Sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco e gli uomini della Capitaneria di Porto a provvedere al recupero del cadavere. Solo in quel momento, dopo l’identificazione da parte della moglie, un medico in servizio all’ospedale di Casarano, c’è stata la conferma che si trattasse dell’ex titolare del bar “La Chianca” di Castro.
Il 65enne potrebbe essere stato colpito da un malore improvviso durante un’immersione. Sarà l’autopsia, prevista nei prossimi giorni, a fornire risposte più precise e a fare luce sulla dinamica dell’accaduto.
Secondo le prime ricostruzioni, il 65enne si sarebbe allontanato da casa la sera precedente. L’uomo era molto conosciuto e stimato nel suo paese per i suoi modi garbati e la dedizione al lavoro. Dopo la chiusura del suo bar, continuava a collaborare con il fratello nell’attività di ristorazione di famiglia. Una tragedia che lascia sgomento un intero paese.