BARI – Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge che assicura alla Puglia il mantenimento dei 50 seggi attuali in Consiglio regionale, anche nella prossima legislatura. A votare a favore del provvedimento la maggioranza di centrodestra, astenuto il Partito democratico come avvenuto in commissione mentre il voto contrario è arrivato da Movimento 5 Stelle e Italia Viva. Nessun colpo di scena, dunque. Anche perché in Aula, anche chi ha mostrato perplessità ha riconosciuto un corto circuito nella normativa nazionale in vigore e risalente al 2011. Perché adeguare il numero di consiglieri regionali alla popolazione, significa rischiare di non rappresentare adeguatamente soprattutto i territori più piccoli. Il proponente il senatore forzista Dario Damiani ha spiegato la ratio dell’intervento “chirurgico” come ha specificato e che non modifica in modo sostanziale la legge del 2011. La Puglia – ha spiegato in buona sostanza – scende sotto i 4 milioni di abitanti per poco, un taglio di 10 consiglieri è invece un taglio importante rispetto alla piccola flessione. Ecco perché si è introdotta la tolleranza del 5% ai limiti definiti dalle soglie di popolazione. Oltretutto, ha detto Damiani, non ci saranno aumenti di costi della politica perché non si interviene aumentando il numero di consiglieri ma mantenendo quelli attuali che, in Puglia, furono già ridotti da 70 a 50 proprio per effetto di quella legge del 2011 che fu votata perché l’Italia era in condizioni economiche delicate, con lo spread alle stelle.
E dunque, ora il prossimo passo nel giro di pochi giorni sarà l’approvazione del ddl da parte della commissione Affari costituzionali della Camera per poi essere inserita all’ordine del giorno dell’Aula entro la pausa estiva prevista il 6 agosto. Su questo ha ottenuto rassicurazioni il deputato forzista Mauro D’Attis che del provvedimento aveva supportato i precedenti tentativi alla Camera.