LECCE – Riflettere sulla libertà di pensiero e di creazione nel Seicento francese, con particolare attenzione al ruolo dell’Italia nel contesto culturale europeo. È questo il tema al centro del 18° Convegno internazionale organizzato dal Centro Internazionale di Francesisti Secentisti, in collaborazione con l’Università del Salento, in corso di svolgimento in questi giorni a Lecce e che sta attirando numerosi studiosi e appassionati da tutto il mondo.
Il convegno, intitolato “Libertà di pensiero, libertà di creare nel XVII secolo. Liberarsi dalle tradizioni artistiche, retoriche e scientifiche”, è in corso fino al 27 giugno tra la sala teatrino dell’ex Convitto Palmieri e la sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento, in piazza Tancredi.
Tre giorni di lavori intensi articolati in dieci sessioni tematiche, durante i quali si stanno alternando ben 42 relatori provenienti da università di tredici Paesi, tra cui Francia, Italia, Germania, Portogallo, Svizzera, Irlanda, Israele, Senegal, Canada, Stati Uniti e Australia. I contributi hanno offerto agli studiosi ed appassionati partecipanti una lettura interdisciplinare della produzione artistica, filosofica e scientifica del Seicento, analizzando testi, lettere, diari di viaggio e dibattiti accademici dell’epoca, con un occhio attento anche ai temi dell’emancipazione femminile, della scienza moderna e del relativismo culturale.
Durante il convegno, spazio anche a una riflessione sul dialogo culturale tra Italia e Francia nel XVII secolo, in particolare sul contributo italiano alla formazione del pensiero critico e alla circolazione delle idee che avrebbero poi influenzato profondamente l’evoluzione del sapere in Europa.