La stagione estiva in Puglia è partita con grande slancio, ma il vento favorevole sembra soffiare con più forza sulle coste baresi. A beneficiarne è soprattutto il turismo internazionale, che ha già preso d’assalto le spiagge del nord della regione, alimentato da un numero crescente di collegamenti aerei dall’estero. Una dinamica che però mette ancora una volta in ombra il Salento, penalizzato da un sistema di trasporti che appare sempre più sbilanciato.
Secondo i primi dati diffusi da Federterziario Balneari, le presenze straniere sono in forte aumento lungo la costa barese, mentre l’aeroporto di Brindisi, porta d’ingresso naturale del Salento, sconta una pesante carenza di voli internazionali. Una disparità che non può essere più considerata casuale, e che solleva interrogativi sulla gestione regionale degli aeroporti e sulla visione strategica del turismo in Puglia.
I turisti arrivano numerosi soprattutto da Paesi dell’Est come la Polonia, grazie ai quattro voli diretti attivati su altrettante città polacche. A beneficiarne sono i lidi attrezzati, scelti in gran parte da una clientela straniera sempre più esigente.
Nel frattempo, anche il recente collegamento diretto Bari-New York inizia a produrre effetti visibili: americani nei lidi baresi. Intanto, il Salento continua a reggere la sfida con dignità, forte del suo richiamo naturale e culturale. Ma per gli operatori turistici del sud della Puglia, il gap nei collegamenti aerei internazionali pesa come un macigno, soprattutto in termini di prospettive qualitative.
Di recente, anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, ha parlato di “strategia sperequativa” da parte di Aeroporti di Puglia, la società controllata al 99,59% dalla Regione, accusata di concentrare sforzi e risorse unicamente su Bari.
I numeri danno forza alla sua denuncia: 80 rotte stagionali internazionali da Bari contro appena 12 da Brindisi. Una forbice sempre più ampia che penalizza la vocazione turistica del Salento. Il presidente di Aeroporti di Puglia è Antonio Maria Vasile, barese e imprenditore nel settore turistico-ricettivo, titolare – tra l’altro – di un grande hotel proprio di fronte all’aeroporto di Bari. Proprio di recente la compagnia Volotea serve 14 rotte da Bari (tra cui Bordeaux, Cefalonia, Corfù, Santorini e Bilbao), contro le sole 3 destinate a Brindisi (Nantes, Nantes e… ancora Nantes).
Il rischio è quello di schiacciare sempre di più il Salento in una posizione subalterna, nonostante la sua popolarità internazionale e il suo patrimonio naturalistico. L’immagine che ne emerge è quella di una regione a due velocità, con una regia barese che, più che coordinare, sembra accentuare le differenze, lasciando sempre più indietro il Salento.