RACALE – Due colpi letali, violenti, diretti tra nuca e collo. Sarebbero stati questi a causare la morte sul colpo di Teresa Sommario, la donna di 53 anni uccisa dal figlio 21enne, Filippo Manni, martedì pomeriggio, a Racale. È quanto emerge dall’autopsia eseguita nelle scorse ore dal medico legale Alberto Tortorella.
Sul corpo, anche altre ferite, inferte al petto e al volto, compatibili con l’arma usata: un’accetta rinvenuta dai carabinieri accanto al corpo della vittima nel soggiorno dell’abitazione di famiglia, in via Toscana.
Le ferite riscontrate corrispondono al racconto effettuato con lucidità da Manni, durante l’interrogatorio di convalida davanti al Gip Valeria Federe e al pm titolare del fascicolo d’inchiesta Simona Rizzo.
“Dopo aver preso l’accetta sono entrato nello studio. – ha spiegato il 21enne – Il primo colpo l’ho dato al petto. Lei si è alzata, poi si è accasciata sul divano. L’accetta mi è caduta, l’ho ripresa. Lei ha cominciato a urlare, io ho continuato a colpirla, al collo e al viso.”
I colpi, numerosi, non sono stati quantificabili. Così violenti da causare la frattura del cranio della vittima. È questo, secondo i primi risultati dell’esame autoptico, il dettaglio che confermerebbe la morte sul colpo.
Il medico legale ha anche eseguito prelievi per ulteriori esami istologici, che serviranno a chiarire alcuni aspetti ancora al vaglio degli inquirenti.
Intanto, su disposizione della Procura, la salma di Teresa Sommario è stata restituita ai familiari. Il funerale si terrà domenica mattina, alle ore 9, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire.