RACALE – Inizia a realizzare quanto accaduto Filippo Manni, il 21enne di Racale che nelle scorse ore si è presentato dinanzi al GIP Valeria Fedele per l’interrogatorio di convalida del fermo dopo essersi reso responsabile dell’assassinio di sua madre, Teresa Sommario, 53 anni, con la quale conviveva a Racale.
Manni è apparso visibilmente provato e agitato mentre ricostruiva gli istanti precedenti all’omicidio, iniziando a palesare – riferisce la difesa – primi segni di pentimento.
Il giovane ha anche spiegato il perché del suo allontanamento subito dopo aver colpito la madre più volte con un’accetta che era conservata al piano superiore dal fratello boy scout.
Dinanzi al GIP, Manni ha confermato che a scatenare la sua furia omicida è stato l’ennesimo litigio con la madre dovuto ad un rimprovero per un mancato saluto del ragazzo al rientro dal lavoro. L’ennesima incomprensione che – a quanto riferito – caratterizzava il rapporto tra madre e figlio, fortemente compromesso.
Manni ha chiarito, infine, di aver fatto uso di droghe leggere. Aspetto , quest’ultimo, che pure dovrà essere approfondito