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Lecce, 40 anni fa la prima storica promozione in Serie A

LECCE – Esattamente quarant’anni fa il Lecce conquistava per la prima volta nella sua storia la Serie A.

A Monza, il Lecce di Eugenio Fascetti pareggiava 1-1 contro i padroni di casa e sbarcava nell’Olimpo del calcio italiano.

Per la cronaca: vantaggio giallorosso di Albertino Di Chiara al 16’ e pareggio monzese di Saini al 18’.

Nel piccolo stadio brianzolo la festa con i tantissimi tifosi giunti in Lombardia per assistere dal vivo ad una pagina di storia calcistica del calcio leccese che resterà scolpita per sempre nella mente dei tifosi e di quei calciatori che hanno contribuito a scriverla. Ancora oggi quel gruppo è molto unito e in contatto. Un gruppo fantastico che mandò in estasi la tifoseria giallorossa.

16 giugno 1985: una data che resta scolpita per sempre nella mente e nel cuore dei tifosi giallorossi.  Perché fu la prima in assoluto, perché era un altro calcio. Quello che si giocava solo di domenica, solo alle 14:30. 

Quello che, indossare la maglia di un club significava “appartenenza”, rispetto dei colori e della storia di una società. 

Era la squadra di Franco Iurlano, il primo storico presidente del Lecce in Serie A, e del direttore sportivo  Mimmo Cataldo.

Alla fine riuscì a portare non solo la squadra in Serie A, ma l’intero Salento.

Era il presidente che già allora lottava perché anche le piccole società come il Lecce avessero gli stessi diritti delle grandi potenze del calcio italiano.

Iurlano e Cataldo avevano costruito una famiglia prima ancora di una squadra di calcio. 

Era il Lecce dei fratelli Stefano e Alberto Di Chiara, dei portieri Pionetti e Negretti, di Enzo e Miceli, di Vanoli ed Ezio Rossi. Di Orlandi, Cipriani e Paciocco. Di Raise e Palese. E poi c’era il cuore leccese rappresentato da Claudio Luperto, Robertino Rizzo, Nobile, Levanto e Miggiano.

Nomi e formazioni che si ricordavano come una preghiera.

Il Lecce chiuse la stagione al primo posto con 50 punti, a pari merito del Pisa. La terza squadra promossa in A fu il Bari.

Il capocannoniere del Lecce fu Ricardo Paciocco cin 9 gol, seguito da Loriano Cipriani con 8, Albertino Di Chiara con 6; Miceli ed Ezio Rossi con 3, Enzo con 2 e Vanoli, Raise, Orlandi, Palese e Rizzo con una.

In città e nel Salento fu un’eruzione di gioia che durò settimane. 

Le vie della città imbandierate da giorni per un traguardo storico. Vessilli giallorossi in ogni angolo della città barocca. Non si parlava d’altro.

Il Lecce era sbarcato in Serie A. Un sogno diventato realtà.  Quel Lecce che pochi mesi dopo in uno stadio tutto nuovo, costruito in 100 giorni, avrebbe affrontato il Napoli di Diego Armando Maradona, la Juventus di Platini, l’Inter di Rummenigge, il Milan di Baresi e Hateley,  la Roma di Boniek e Cerezo.

Quella del 1985 fu un’estate indimenticabile. Oggi è storia.

 A quei fantastici ragazzi eterna gratitudine.

 

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