LECCE – Sono oltre 60 gli ettari di macchia mediterranea, canneti e sterpaglie andati in fumo domenica mattina nella zona compresa tra Torre Chianca e Spiaggiabella, che bruciava senza sosta da circa 24 ore.
Dopo il primo incendio, divampato sabato pomeriggio e che ha già distrutto circa 50 ettari di vegetazione, un secondo rogo è scoppiato a poca distanza, propagandosi rapidamente su due fronti e radendo al suolo altri ettari di macchia.
Tempestivo l’intervento dei vigili del fuoco e dei volontari della protezione civile, già presenti sul posto per contenere i focolai ancora attivi dal giorno precedente. La situazione, però, complice il forte vento, si è aggravata nella tarda mattinata, rendendo necessario un nuovo supporto aereo: due i canadair impiegati. Il primo ha sorvolato l’area dalle 11:30 del mattino, effettuando 37 lanci d’acqua in circa due ore, poi sostituito da un secondo velivolo, decollato anch’esso da Lamezia Terme.
Anche per questo nuovo incendio, come già ipotizzato per il precedente, si fa strada il sospetto della matrice dolosa. Almeno quattro i focolai distinti individuati dal personale dell’Arif, tutti localizzati nella zona coinvolta.
La Prefettura, che aveva attivato il tavolo tecnico nelle ore precedenti, ha disposto il trasferimento dei residenti verso aree sicure. Intanto, la strada provinciale che collega Torre Chianca a Spiaggiabella è stata chiusa al traffico per precauzione.
Con questo secondo rogo, sono ormai più di 100 gli ettari di macchia mediterranea andati distrutti in meno di 48 ore. Un danno ambientale ingente, che segna l’inizio di un’estate già caratterizzata da condizioni climatiche estreme e ad alto rischio incendi.
La preoccupazione non è mancata anche nel basso Salento a causa di un altro incendio di vaste proporzioni, scoppiato alla periferia di Presicce. Le fiamme hanno lambito pericolosamente alle abitazioni, destando forte allarme per la presenza, nella zona, di un distributore di benzina. Il rogo è stato domato dai dia volontari della protezione, fortunatamente senza particolari danni.