Erba alta, frammenti di lapidi con fotografie e nomi ben visibili, resti umani e residui di esumazioni abbandonati senza alcun decoro: è la fotografia impietosa dello stato del cimitero comunale di Castrignano de Greci, denunciata dal gruppo consiliare di opposizione Castrignano Unita, guidato da Vincenzo Casaluci, insieme ad Arianna Sbocchi, Michele Patisso e Sergio Zaminga.
“La situazione è inaccettabile – affermano – e offende la dignità dei defunti e il sentimento civile dell’intera comunità. Il cimitero non è un semplice luogo di sepoltura. È un luogo sacro, custode della memoria, dello spirito comunitario e della nostra storia. Lasciare in abbandono le lapidi, con i volti delle persone che abbiamo amato, è un’offesa che non può essere tollerata”.
Nella denuncia del gruppo consigliare Castrignano Unita, emergono criticità di natura ambientale, igienico-sanitaria e socio-culturale: la vegetazione incolta sembra invade vialetti e tombe, mentre resti provenienti da attività di esumazione ed estumulazione – comprese lapidi integre – giacciono abbandonati tra i rifiuti. Una scena che, secondo i consiglieri, “dovrebbe suscitare imbarazzo e richiedere un’immediata reazione da parte delle istituzioni”.
Non si tratta solo di decoro: la segnalazione inviata ufficialmente al Sindaco, alla ASL – Dipartimento di Prevenzione di Maglie e al Comando dei Carabinieri Forestali, richiama l’attenzione anche su possibili violazioni delle normative vigenti in materia di smaltimento dei rifiuti speciali.
Ma non è tutto. Il gruppo Castrignano Unita punta il dito anche contro l’insufficienza dei loculi disponibili. “In più di un’occasione – dicono – le salme sono rimaste per giorni nella sala mortuaria, in attesa di sepoltura. Una circostanza grave e intollerabile per una comunità civile. A questo si aggiunge la mancata presenza di un custode fisso e un servizio regolare di apertura e chiusura del cancello, che da anni è semplicemente poggiato su un muro”.
La proposta del gruppo è chiara: avviare un ripensamento radicale del servizio, anche attraverso forme di gestione associata tra Comuni. “Serve una visione più ampia. L’Unione dei Comuni della Grecia Salentina potrebbe essere lo strumento giusto per condividere risorse e restituire dignità a questi luoghi della memoria”.
Infine, l’appello che va oltre la denuncia politica: “Il modo in cui trattiamo i nostri cimiteri – concludono i consiglieri – è lo specchio di come trattiamo la nostra memoria collettiva, i nostri valori, la nostra identità. È tempo di agire, e di farlo con rispetto e responsabilità”.
post successivo