Dopo sei anni è stata riattivata la Camera di Medicina Iperbarica all’interno del DEA dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Una struttura strategica e attesa da tempo, che torna a offrire un servizio salvavita per numerose patologie, in emergenza e in regime ambulatoriale.
Un ritorno alle origini, si potrebbe dire. La prima camera iperbarica del Fazzi fu attivata nel 1974 dal compianto professor Gismondi, pioniere nel settore e tra i primi in Italia a importare questa tecnologia dopo un periodo di formazione negli Stati Uniti.
Oggi la macchina è di nuovo operativa. Può trattare fino a sette pazienti contemporaneamente, assistiti da tre infermieri e due tecnici specializzati. “Un investimento sul futuro, su una sanità più vicina ai cittadini e capace di rispondere alle domande di salute con le opportunità della medicina moderna», ha dichiarato il direttore generale della asl di Lecce, Stefano Rossi.
Carico di soddisfazione il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, che più volte è intervenuto anche con battaglie istituzionali per arrivare a questo risultato, l’ultima proprio il 29 maggio scorso, quando ne sollecitò l’attivazione, avendo constatato che tutto era pronto e mancava solo l’ultimo tassello delle autorizzazioni.
“È stato ascoltato il nostro reiterato appello a Regione e Asl Lecce a stringere i tempi burocratici per i permessi necessari a partire, – sottolinea Pagliaro – in modo da garantire l’ossigenoterapia iperbarica ai pazienti di Lecce e provincia, con un’apparecchiatura all’avanguardia costata mezzo milione di euro e rimasta in stallo. Una Ferrari ferma ai box, così l’avevamo definita. Ed ora siamo felici che possa finalmente essere messa a disposizione dei tanti pazienti in lista d’attesa. Se la Asl Lecce si dichiara orgogliosa, per noi è un obiettivo raggiunto visto che da anni abbiamo fatto pressione sui vertici aziendali e regionali perché si ponesse fine a questo spreco. Al costo della camera iperbarica, di oltre 500mila euro, si sono aggiunti 50mila euro all’anno per le manutenzioni e altre spese accessorie, nonostante la sua inattività. Ora, finalmente, si volta pagina”. Pagliaro intanto annuncia che da oggi solleciterà il previsto completamento della pianta organica e l’incremento del personale, in modo che l’attività possa essere assicurata h24 e anche per le emergenze notturne.