Si sono presentati dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Angelo Zizzari, undici dei trenta indagati per un presunto sistema politico-imprenditoriale fondato sullo scambio di favori e consenso elettorale e per i quali la procura ha chiesto misure restrittive.
Ad aprire la giornata è stato l’ormai ex assessore regionale Alessandro Delli Noci, seguito dagli imprenditori Alfredo Barone e Marino Congedo. Il primo,assistito dall’avvocato Francesco Galluccio Mezio, ha depositato una memoria difensiva e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per lui la Procura ha chiesto la custodia cautelare in carcere. Scena muta anche per Congedo, che difeso dagli avvocati Ladislao Massari e Francesco Galluccio Mezio, ha ribadito nero su bianco nella memoria difensiva presentata insieme al suo avvocato l’estraneità ai fatti contestati.
Non si è sottratto alle domande del Gip, invece, Angelo Mazzotta, all’epoca funzionario dell’Ufficio Pianificazione del Comune di Lecce, accusato di aver facilitato alcune autorizzazioni urbanistiche in cambio di utilità personali, fra cui 3mila euro. Difeso dall’avvocato Riccardo Giannuzzi ha respinto l’accusa di aver ricevuto denaro, chiarito i rapporti con gli altri indagati ed annunciato la sua intenzione di andare in pensione dopo 46 anni di servizio.
Considerato il “regista” del presunto sistema di favori, finanziamenti pilotati e pratiche amministrative, Maurizio Laforgia, in oltre tre ore di interrogatorio ha risposto alle domande del Gip e ha chiarito la sua posizione .