GALLIPOLI – Ha lasciato il carcere ed è tornato agli arresti domiciliari poche ore fa l’avvocato 62enne di Gallipoli, accusato di stalking nei confronti di una donna della quale si era infatuato.
Il professionista era stato trasferito nel penitenziario di Lecce poiché aveva rifiutato l’applicazione del braccialetto elettronico e degli arresti domiciliari che erano stati disposti precedentemente nei suoi confronti.
Il Gip Marcello Rizzo ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Paolo Spalluto. Secondo il legale, il rifiuto del braccialetto elettronico da parte del suo assistito rappresenta “una strategia di adattamento che ha attuato per proteggersi da emozioni dolorose e situazioni percepite come estremamente stressanti o minacciose per la sua integrità psicologica, e che hanno generato un meccanismo di difesa”.
Stando a quanto ricostruito dai poliziotti di Gallipoli, l’avvocato 62enne avrebbe più volte minacciato e pedinato la vittima, anche attraverso i social sul posto di lavoro. In un episodio in particolare si sarebbe introdotto nel giardino di casa sua con bastoni e pietre, mentre lei era in auto con i figli.